Il volume completa la trilogia iniziata con il Terzo di Camollia e proseguita con quello di Città
E’ programmata per mercoledì 20 dicembre, alle 17.30, nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico a Siena, la presentazione del volume “Incontriamoci in Società. Storie e racconti sulla seconda casa dei contradaioli”, che vedrà come protagoniste le Società delle Contrade del Terzo di San Martino: Civetta, Leocorno, Nicchio, Torre e Valdimontone.
Il progetto di grande valore editoriale, sociale e storico è stato realizzato dal Magistrato delle Contrade e ChiantiBanca in collaborazione con la Betti Editrice di Siena e per la prima volta, ha illustrato – tutte assieme – le diciassette Contrade.
Alla presentazione interverranno il sindaco di Siena Bruno Valentini, il rettore del Magistrato delle Contrade Nicoletta Fabio, il presidente Cristiano Iacopozzi ed il direttore generale Mauro Focardi Olmi di ChiantiBanca, Fabio Mugnaini dell’Università degli Studi di Siena, oltre che la giornalista de La Nazione Antonella Leoncini, che ha curato il coordinamento editoriale. Nel ruolo di moderatore ci sarà Francesco Meucci, capo della redazione senese de La Nazione.
Iacopozzi ha sottolineato come “ChiantiBanca ha voluto dare continuità a questo importante progetto editoriale, che arricchisce il patrimonio di conoscenze su Siena, sulle Contrade, sulle loro Società e quindi sui senesi. Questi valori sono affini a quelli da cui sono nate le banche di credito cooperativo, che fanno della conoscenza del territorio e delle persone il loro punto di forza”.
“Siamo al servizio di Siena e delle Contrade – continua il direttore generale Mauro Focardi Olmi – con serietà, correttezza e trasparenza, ascoltando e dando supporto alla comunità cercando di non far mancare il nostro contributo per la crescita della città, bellissima e ricca di valori unici”.
A chiudere il rettore Nicoletta Fabio: “La trilogia sulle Contrade è un viaggio nel tempo e nello spazio, riscoprendo origini, vicende passate e recenti, attualità e prospettive, che si intersecano con la vita quotidiana delle Contrade e della città”.
