"Aspettando i barbari": il libro di Augusto Mattioli

Di Redazione | 21 Dicembre 2016 alle 13:06

"Aspettando i barbari": il libro di Augusto Mattioli

La storia di Siena e del fotogiornalismo in un volume di Mattioli

Sessantacinque immagini, molte delle quali inedite, di personalita’ nazionali e internazionali che hanno visitato Siena nell’arco di una quarantina di anni, poco piu’ di 70 le pagine, comprensive di ricche didascalie nelle quali si raccontano episodi legati ai personaggi incontrati nel corso degli anni. Sono alcuni dei ‘numeri’ del libro fotografico ‘Aspettando i barbari’, realizzato da Augusto Mattioli, senese e contradaiolo che e’ stato presentato questa mattina. Molti i personaggi politici ‘catturati’ dagli obiettivi di Mattioli, che da molti anni e’ anche collaboratore dell’Agenzia Giornalistica Italia.

Nel corso dei lustri gli scatti hanno immortalato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ex Capo dello Stato, Sandro Pertini, Nilde Jotti la cui immagine capeggia sulla ‘prima’ di copertina. Ma anche Amintore Fanfani, Bettino Craxi, Enrico Berlinguer, Giuliano Amato, Umberto Bossi. Non mancano nella ‘collezione’ fotografica i big della musica come Renzo Arbore, Fabrizio De Andre’ , Francesco Guccini, Miriam Makeba, Lucio Dalla. Beppe Grillo e’ stato fotografato negli anni diverse volte e per questo e’ possibile osservarlo nella doppia veste di artista e politico. Carrallata speciale anche per sportivi come Marcello Lippi, Antonio Conte e Pietro Mennea .

Non mancano i leader stranieri come il generale nord vietamita Vo Nguyen Giap mentre sorseggia un caffe’ in piazza del Campo, il primo ministro inglese Tony Blair e famiglia, spesso negli anni scorsi in vacanza nel senese, l’imperatore del Giappone, scrittori e poeti come Umberto Eco, Mario Luzi e Dacia Maraini mentre svolge una lezione in una scuola senese. E ancora Papa Wojtyla, il maestro Uto Ughi, Alberto Sordi, Toaff. Parte della prefazione e’ di Luigi Oliveto scrittore e giornalista, senese, direttore responsabile di Siena Libri.it, portale di cultura e promozione libraria che spiega anche le ragioni del titolo. Sfilano i personaggi e con loro gli ultimi decenni del Novecento. Quel secolo detto “breve” anche per come, nel suo epilogo, abbia tutto precipitato verso il cambiamento, la crisi, il nuovo a tutt’oggi difficile da decriptare. Scriveva Costantin Kavafis poeta e giornalista greco (1863 1933): “Che aspettiamo, raccolti nella piazza? Oggi arrivano i barbari”.

Ebbene, quando i ‘barbari’ arrivavano Augusto Mattioli c’era sempre, tenace e disincantato, a riprendere la scena. Si piazzava in qualche ritaglio di pietra serena e da li’, a modo suo, zoomava sul mondo. Una maniera per mettere in contatto il “piccolo e’ bello” – di cui quella stessa pietra era garante – con ‘il grande’, ugualmente bello e indispensabile qualora si voglia intendere il nesso universale delle cose”.



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