Cenni e Dallai (Pd) sul 'salva-banche': "Maggiore tutela per i risparmiatori"

Di Redazione | 16 Febbraio 2017 alle 15:48

Cenni e Dallai (Pd) sul 'salva-banche': "Maggiore tutela per i risparmiatori"

I due parlamentari senesi sull’approvazione del salva banche

Dopo l’impegno a reperire 20 mld per gestire la crisi del sistema bancario, il decreto legge che dettaglia le forme di intervento sugli istituti di credito arriva alla Camera. “Il decreto – commenta Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera – interviene a tutela dei risparmiatori e del sistema del credito nel nostro Paese nel rispetto del quadro normativo europeo”

La sintesi degli interventi. Il testo prevede meccanismi di tutela per le banche che vanno dalla garanzia pubblica su nuove obbligazioni, per rafforzare la capacità di reperire liquidità, alla possibilità di una ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato a tutela di istituti che, in corso di stress test e nell’ambito di uno scenario avverso, presentino una situazione di carenza patrimoniale. Tra gli interventi previsti anche una maggiore garanzia per gli interessi dei risparmiatori coinvolti in procedimenti di ricapitalizzazione. Vengono riaperti i termini, fino al 31 maggio, per ottenere i rimborsi previsti per gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche e si  allarga la platea dei beneficiari del rimborso anche al “coniuge, il convivente more uxorio, ai parenti entro il secondo grado”. Nel testo via libera alla strategia nazionale per l’educazione finanziaria e sempre in Senato è stato approvato un emendamento in base al quale il Mef trasmette alle Camere una relazione periodica sugli interventi pubblici a sostegno delle banche. Tra le misure anche la possibilità di limitare la retribuzione dei manager di banca. “Altri Paesi – ha ricordato Susanna Cenni – prima di noi sono intervenuti sulla crisi del sistema bancario. Siamo consapevoli del forte impegno economico e finanziario richiesto, ma questo sforzo si rende necessario per tutelare famiglie, lavoratori e imprese e per garantire complessivamente solidità al nostro sistema. Ovviamente non si risolvono cosi tutti i problemi, né si correggono gli errori compiuti in passato da management e vertici. Per questa ragione, dopo i provvedimenti per la messa in sicurezza, si. dovrà procedere all’attuazione degli altri impegni previsti nella mozione di alcune settimane su punti fondamentali come trasparenza e responsabilità”.

Maggiori tutele per i risparmiatori e sostegno al sistema bancario italiano. E’ questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del cosiddetto decreto “salvabanche”, che sarà approvato in via definitiva oggi, dopo il voto di fiducia posto dal Governo. “E’ un altro passo – afferma Luigi Dallai, deputato Pd – che risponde alla crisi del settore e va nella direzione della messa in sicurezza del sistema del credito”.  “In queste ore di discussione politica – continua Dallai –  talvolta forzata, Governo e Parlamento continuano ad affrontare i problemi del nostro Paese. Il decreto sulle banche mette un ‘puntello’ importante per ciò che riguarda il mondo bancario e per chi ha investito nel credito. La crisi della Banca Monte dei Paschi è stata, ed è al centro delle cronache, ma il momento è delicato per tutto il settore. Il Governo ha messo in campo delle misure di garanzia per il sistema del credito e di tutela per i risparmiatori. Oltre ai 20 miliardi per ricapitalizzare le banche in difficoltà, si creano le condizioni per sostenere le emissioni di liquidità degli istituti bancari attraverso una garanzia che consentirà, fino al 30 giugno 2017, di accedere al mercato a tassi di interesse ragionevoli. Sul fronte dei risparmiatori sono previsti meccanismi di rimborso per i titolari di obbligazioni subordinate acquistate prima dell’entrata in vigore delle norme sul ‘bail in’. Si allarga, inoltre, la platea di coloro che potranno chiedere il rimborso forfettario all’80% del valore investito nelle quattro banche messe in risoluzione a fine 2015”. “Altre misure importanti – conclude Dallai –  sono i correttivi fiscali sulle imposte anticipate che riguardano anche il mondo del Credito Cooperativo, la possibilità del Tesoro di fissare un tetto agli stipendi del cda e dell’alta dirigenza. Infine si lancia una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale per evitare il coinvolgimento dei risparmiatori in operazioni finanziarie rischiose”.



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