Cento flauti insieme per i settant'anni di Salvatore Sciarrino

Di Redazione | 15 Novembre 2017 alle 12:34

Cento flauti insieme per i settant'anni di Salvatore Sciarrino

Al grande evento del Conservatorio Franci parteciperanno anche 8 richiedenti asilo che suoneranno con strumenti di riciclo

Una vera e propria “carica dei 100 flauti” in arrivo a Siena sabato 18 novembre, in occasione del concerto ‘Il Cerchio tagliato dei suoni’ dedicato ai 70 anni di Salvatore Sciarrino organizzato per  le 18 al Teatro dei Rinnovati di Siena dall’Istituto di Studi Superiori Rinaldo Franci di Siena . Il progetto di musica contemporanea prevede la partecipazione di studenti provenienti da numerosi Licei Musicali, Scuole Medie a indirizzo musicale ed Istituzioni musicali accademiche provenienti da ogni parte di Italia, i quali si esibiranno in compagnia di 8 rifugiati richiedenti asilo che suoneranno strumenti costruiti con le loro mani utilizzando materiali di scarto.

I flautisti, per la prima volta assieme in un evento del genere, si esibiranno con i solisti Roberto Aronne, Antonio Barsanti, Mariacarla Cantamessa e Lorenzo Del Grande e porteranno sul palcoscenico tre grandi opere di Salavatore Sciarrino, uno dei più noti compositori italiani contemporanei: “Il cerchio tagliato dei suoni”, per 4 flauti solisti e 100 flauti migranti; “La bocca, i piedi, il suono”, per 4 sax solisti e 100 sax migranti, e “Studi per l’intonazione del mare per voce di contralto”, con 4 flauti, 4 sax, percussione, orchestra di 100 flauti e orchestra di 100 sax.

Questo è il secondo evento dedicato al compositore palermitano dal Conservatorio Franci, dopo una prima serata di brani per flauto solo il giorno del suo 70esimo compleanno lo scorso 4 aprile; il progetto vuole omaggiare i suoi studi sulle potenzialità esecutive degli strumenti come il flauto ed offrire agli studenti un approccio didattico, artistico e formativo alla musica contemporanea in grado di dare la possibilità di crescere sotto il profilo tecnico-espressivo attraverso l’esperienza vissuta in prima persona.



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