Coldidetti: "Grano senese a rischio"

Di Redazione | 21 Luglio 2016 alle 10:20

Coldidetti: "Grano senese a rischio"

Coldiretti manifesta a Roma: “Situazione difficilissima”

“Chissa’ se nel 2017 avremo ancora i panorami della Val d’Orcia e della Maremma con le caratteristiche distese di campi di grano?” E’ quanto ha affermato Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, in occasione del presidio promosso dall’associazione nazionale davanti al ministero dell’Agricoltura, sede del tavolo cerealicolo nazionale. Presenti agricoltori di tutta la Toscana in rappresentanza di un mondo cerealicolo che non si rassegna alla scomparsa. Anche l’assessore all’agricoltura della Toscana Marco Remaschi, presente a Roma, “non ha fatto mancare il suo sostegno ai cerealicoltori della regione” riporta in una nota Coldiretti. “Per effetto di strane “manovre” sul mercato internazionale le quotazioni dei cereali sono letteralmente crollate (-35% per il grano duro e -20% per il grano tenero) ed hanno raggiunto un livello molto al di sotto dei costi di produzione – spiega Marcelli -. La situazione e’ tale che, se non ci saranno interventi per eliminare le storture del mercato, molti agricoltori, nel prossimo autunno, sceglieranno di non seminare il grano e di lasciare i terreni incolti”. In Toscana mediamente, riporta Coldiretti, vengono coltivati circa 110.000 ettari di terreno a grano: oltre 90.000 gli ettari seminati a grano duro e circa 20.000 quelli in cui si coltiva il grano tenero. La produzione del grano duro si concentra nella province di Siena, Grosseto e Pisa, mentre ad Arezzo va il primato per il grano tenero, coltivato soprattutto in Val di Chiana. Sono circa 15.000 le imprese agricole toscane che coltivano grano; di queste 3.000 seminano ogni anno piu’ di 10 ettari a cereali. Quest’anno si sono avuto ottime produzioni in tutto l’areale della costa toscana, mentre nelle zone interne le eccessive piogge primaverili hanno provocato una sensibile riduzione dei raccolti. “Quindi grande preoccupazione nelle aree a piu’ alta vocazione cerealicola della Toscana dove si producono la maggior parte dei 3.5 milioni di quintali di grano della regione”.



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