Due anni di Casa Clementina: confronto e prospettive su percorsi e progetti per il Durante e Dopo di Noi

Di Redazione | 13 Dicembre 2017 alle 19:08

Due anni di Casa Clementina: confronto e prospettive su percorsi e progetti per il Durante e Dopo di Noi

La conferenza alla Sala delle Lupe ha fatto il punto sull’iniziativa dell’Associazione Le Bollicine, Asedo e Pubblica Assistenza. Valentini: “Un progetto che rende Siena migliore”

Ieri sera, 12 dicembre, in Sala delle Lupe a Palazzo Pubblico, si è svolta la conferenza “Due anni di Casa Clementina: confronto e prospettive su percorsi e progetti per il Durante e Dopo di Noi” dove sono stati presentati i risultati dei primi due anni della nostra “Casa Clementina”. E’ stato il primo bilancio della sperimentazione del progetto promosso dall’Associazione Le Bollicine, Asedo e Pubblica Assistenza di Siena per il Durante e il Dopo di Noi: Casa Clementina.

Numerosi gli interventi di istituzioni e di autorità e grande partecipazione della cittadinanza. La conferenza è stata aperta dall’intervento del Sindaco Bruno Valentini e dai saluti della presidente dell’Associazione Le Bollicine Francesca Poggiani.

In seguito la coordinatrice sociale della SdS Senese Cristina Pasqui ha illustrato la valenza positiva del progetto sul nostro territorio, facendo riferimento anche alla cooprogettazione della l. 112/2016 portata avanti, dove Casa Clementina rappresenta una delle azioni vitali degli interventi. Sono poi intervenuti Patrizia Castellucci, direttrice del Dipartimento del Servizio sociale dell’azienda USL Toscana Sud Est e il Presidente dell’Asp Carlo Rossi che ha espresso tutta la sua gioia nell’aver creduto a questo progetto due anni fa quando è stata stipulato il protocollo di intesa con l’Asp Campansi per la concessione della meravigliosa Casa di via Mattioli nr. 23.

Letizia Cambi, coordinatore educativo del progetto, ha quindi delineato le linee di intervento dei percorsi di autonomia sperimentati fino ad ora. Le attività hanno coinvolto complessivamente 22 persone con disabilità mentale nei laboratori e 15 persone nelle attività residenziali. I laboratori sono incontri di gruppo settimanali dove i ragazzi sperimentano e acquisiscono in “situazioni” abilità e competenze funzionali alla vita indipendente: imparare a muoversi nel territorio, fare la spesa, comunicare bisogni o richieste, curare la propria igiene personale, esprimere disideri, condividere e convivere con il gruppo.

Le attività residenziali prevedono la sperimentazione della vita domestica in piccoli gruppi, condividendo lo spazio “casa” e imparando a “vivere da soli”. Ogni utente dorme a Casa Clementina mediamente 5 notti al mese; nel 2017 la casa ha ospitato complessivamente i ragazzi per nr. 153 notti. Il progetto si regge grazie all’apporto di nr. 22 volontari che si impegnano nelle attività laboratoriali e residenziali, coordinati da figure professionali specializzati quali un educatore, due psicologi e un assistente sociale. Letizia Cambi afferma che il progetto ha portato ad un cambiamento di prospettiva nella relazione che unisce gli operatori, le famiglie ed i ragazzi stessi. Le prospettive per il futuro sperano in un ampliamento di Casa Clementina con l’acquisizione di un altro appartamento che potrebbe permettere con gradualità la sperimentazione di periodi più lunghi di residenzialità.

Letizia Cambi afferma che non possiamo correre il rischio di perdere la spontaneità con cui è nato il progetto. Esso si regge grazie all’apporto di volontari e famiglie senza nessun intervento pubblico che sostiene in maniera continuativa le attività. Pertanto, la sperimentazione può essere una buona prassi da esportare per altre progettualità ma non può essere risolutiva per esigenze e opportunità personalizzate. È intervenuta poi Paola Cellerai, psicologa dell’Asedo che ha raccontato come Casa Clementina sia l’arrivo di un percorso di autonomia seguito da anni con professionalità ed impegno.

La parola è poi passata all’assessore regionale al Diritto alla Salute, Welfare e Integrazione sanitaria Stefania Saccardi la quale ribadisce l’importanza del lavoro di rete creato nel territorio senese attorno a questa progettualità, incoraggiando le istituzioni locali ed il terzo settore ad unirsi per lo sviluppo degli interventi per il Durante e dopo di Noi. La Regione Toscana sostiene in maniera importante con contributi economici la vita indipendente delle persone diversamente abili. Gli interventi del sig. Massimiliano Frascino della Fondazione Il Sole di Grosseto e di cinzia Paolin e Maria Luisa Montico della Fondazione Down FGV di Pordenone hanno portato con le loro testimonianze idee stimolanti per costruire progettualità innovative confrontandosi con altre esperienze con l’ottica di collaborazione intensificazione di rapporti futuri.

Andrea Bilotti presidente della Fondazione Futura per il Dopo di Noi ribadisce l’importanza del lavoro di rete tra istituzioni e cittadinanza, il vero segreto per far crescere un progetto. Concludono gli interventi Simona Dei direttore sanitario Azienda Usl Sud Est che riferisce “è stato un tuffo nell’entusiasmo dei ragazzi, nella serenità dei genitori, nell’impegno delle associazioni e nella presenza forte delle istituzioni: una grande alleanza per accompagnare i ragazzi verso il loro percorso di autonomia e felicità” e Anna Ferretti assessora alla sanità, politiche sociali e casa del comune di Siena che riporta ”I giovani di Casa Clementina al centro, le famiglie, il volontariato, Comune, Regione, Asl, Servizi sociali , amici, contrada, negozi di vicinato …..intorno per crescere tutti in autonomia, consapevolezza, condivisione. Belle e utili per andare avanti le esperienze di Grosseto e Pordenone. Insieme si cresce tutti”

“Casa Clementina – ha aggiunto il sindaco Valentini – è il luogo dove i ragazzi e le ragazze diversamente abili cercano e trovano la propria autonomia. Un progetto riuscito, che grazie all’associazione Le Bollicine, rende Siena migliore”.



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