Etichettatura latte e formaggi, intervengono Coldiretti e Cia

Di Redazione | 19 Aprile 2017 alle 12:42

Etichettatura latte e formaggi, intervengono Coldiretti e Cia

Entrato in vigore il Decreto che rende obbligatoria la provenienza della materia prima

“Questo 19 aprile 2017 è un giorno da segnare sul calendario”. Lo scrive in una nota ufficiale Coldiretti Siena. “Scatta da oggi, infatti, in Italia, l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime in tutti i prodotti lattiero-caseari. Un importante risultato sulla strada della trasparenza dei consumi e della tutela e valorizzazione delle produzioni locali di qualità. L’etichettatura con l’indicazione obbligatoria dell’origine per il latte a lunga conservazione e dei suoi derivati, rappresenta un altro passo importante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori e un tassello fondamentale tra i risultati raggiunti da Coldiretti impegnata da sempre a tutela degli allevatori e della qualità. Tutto questo significa anche dare un valore reale al duro lavoro quotidiano degli allevatori, anche nella provincia di Siena che, va ricordato, insieme a quelle di Grosseto e di Pisa rappresenta l’area dove si concentra l’allevamento ovino, la maggior parte di quelle 1.200 aziende ovicaprine toscane, con 400mila pecore, che contribuiscono alla produzione dei 550mila quintali di latte regionale.  “E’evidente che il provvedimento non interessa i formaggi a denominazione di origine protetta come il nostro Pecorino Terre di Siena DOP (il cui percorso di riconoscimento è in itinere), per i quali valgono le tutele dei rispettivi disciplinari di produzione” spiega Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena. Da tempo l’Associazione denuncia una crisi senza precedenti che ha provocando la strage delle stalle e non solo per colpa dei predatori ma anche la concorrenza sleale ed i danni all’immagine dei formaggi del territorio. “Quando una stalla chiude, in pericolo c’è un patrimonio culturale, ambientale ed economico che con questo provvedimento vorremmo invece tutelare nell’interesse dell’intera società”.

In cosa consiste la novità. Il provvedimento riguarda l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e prevede l’utilizzo in etichetta delle seguenti diciture: a) “Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte; b) “Paese di condizionamento o di trasformazione”: nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato.  Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte” – nome del Paese. Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le diciture: “latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento o di trasformazione. Infine qualora le operazioni avvengano nel territorio di più Paesi situati al di fuori dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: «latte di Paesi non UE» per l’operazione di mungitura, «latte condizionato o trasformato in Paesi non UE» per l’operazione di condizionamento o di trasformazione.

Sarà importante, secondo la Cia Siena, ad arrivare quanto prima alla definizione di una regolamentazione comunitaria sulla commercializzazione del prodotto e dei suoi derivati

Origine certa ed obbligatoria per i formaggi senesi e latte. E con essa tutelati anche consumatori e aziende agricole. E’ scattata oggi, 19 aprile – informa la Cia Siena -, l’obbligatoria in etichetta dell’indicazione dell’origine della materia prima dei prodotti lattiero caseari in Italia come ad esempio il latte UHT, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini. L’obbligo si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale. Una tutela in più, insomma, per i pecorini senesi di grande qualità e molto apprezzati dai consumatori, dal momento che dovrà essere dichiarata in modo obbligatorio la provenienza del latte utilizzato per la produzione.

La Cia Siena sottolinea come positiva l’entrata in vigore della norma nazionale ma invita ad arrivare quanto prima alla definizione di una regolamentazione comunitaria sulla commercializzazione del prodotto e dei suoi derivati.

«Sicuramente si tratta di un primo passo importante sulla strada della trasparenza delle produzioni Made in Italy – commenta Luca Marcucci, presidente di Cia Siena – ma non la panacea alle problematiche che interessano il comparto lattiero-caseario. Tanto più che il decreto italiano non ha un quadro normativo analogo in sede europea».

«Questa novità – aggiunge il direttore Cia Siena, Roberto Bartolini – non deve distrarre dalla questione principale che è quella di dare certezze alla filiera, in termini di regole lungimiranti e condivise per commercializzazione e mercato, e comunque orientate verso un reddito equo per chi produce. Anche perché il quadro di riferimento del mercato deve essere quello globale e non chiuso nelle logiche dei confini nazionali».

Il decreto Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero-caseari, in attuazione del regolamento (UE) n.1169/2011” è stato firmato dai ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo economico Carlo Calenda, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 gennai



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