Fallimento Mens Sana Basket, sequestrati beni agli ex dirigenti per 33 milioni

Di Redazione | 30 Dicembre 2017 alle 12:03

Fallimento Mens Sana Basket, sequestrati beni agli ex dirigenti per 33 milioni

Il tribunale di Firenze ha accolto il ricorso della curatela fallimentare della vecchia società

I beni mobili ed immobili, per un ammontare di 33 milioni di euro, degli ex vertici della Montepaschi Siena, fallita nel 2014, finiscono sotto sequestro conservativo. Il tribunale di Firenze – racconta la Repubblica Firenze – ha infatti accolto ieri un ricorso presentato dalla curatela fallimentare della Mens Sana Basket, disponendo il sequestro dei beni a Ferdinando Minucci, Paola Serpi, Luca Anselmi, Cesare Lazzeroni, Giorgio Maggiorelli, Romano Rossi, Luca Ciurlia, Olga Finetti, tutti ex consiglieri di amministrazione della Mens Sana Basket dal 2006 al 2014, e dei signori Graziano Costantini, Roberto Lusini e Giorgio Moscadelli, che hanno costituito il collegio sindacale della società.

La richiesta è stata fatta dalla curatela come azione di responsabilità, motivata dalle “plurime condotte inadempienti nella gestione della società sportiva che hanno provocato un danno al patrimonio sociale ed ai creditori” quantificato proprio nei 33 milioni di euro posti sotto sequestro. Di questi, 23 risultano l’ammontare delle somme distratte dalle casse societarie e corrisposte alla società Essedue Promotion a fronte di false fatture nel periodo 2006-2012; 8 sono riferibili alle sanzioni fiscali di cui era gravata la società per via degli illeciti tributari, avendo realizzato un sistema di pagamento al nero dei tesserati che consentiva di ridurre i costi di gestione ma che ha portato all’evasione del fisco; altri 2,6 sono riconducibili alla perdita integrale del patrimonio sociale subita dalla società al momento dello scioglimento. Come noto, l’inchiesta Time Out che ne scaturì portò a indagare 13 persone a vario titolo, contestando 33 reati: associazione a delinquere, riciclaggio, ricettazione, frode fiscale, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa denuncia, false comunicazioni sociali e ricorso abusivo al credito.

Prima di Natale, si è tenuta l’ultima udienza del processo contro gli ex vertici della Mps Siena, che ha visto il gup Roberta Malavasi negare il patteggiamento concordato dagli imputati col pm Nastasi, a Ferdinando Minucci, Olga Finetti, Cesare Lazzeroni e Jacopo Menghetti, poichè i 4 (Minucci andrà per rito ordinario, gli altri 3 abbreviati) hanno a carico reati fiscali. Accettato quello invece di Anselmi e Serpi. Minucci nello specifico, non avrebbe estinto i debiti fiscali relativi ai fatti che costituiscono i delitti tributari contestatigli: l’ex gm pluriscudettato aveva proposto una pena a 4 anni con condotta riparatoria, che grazie all’applicazione dell’affidamento allargato previsto dalla riforma “svuota carceri”, avrebbe commutato la pena al solo servizio sociale evitando quella detentiva.

 

 

 



Articoli correlati