Fondazione MPS, il sindaco Valentini risponde a Pinassi sui rapporti tra il Comune ed i designati

Di Redazione | 23 Novembre 2017 alle 14:15

Fondazione MPS, il sindaco Valentini risponde a Pinassi sui rapporti tra il Comune ed i designati

Nella seduta consiliare del 21 novembre si è discusso sulla mozione programmatica dei nominati di spettanza comunale dopo il parere inviato dal Ministero

Il parere inviato dal Ministero Economia e Finanze (MEF) alla Fondazione MPS nel merito della mozione programmatica dei nominati di spettanza comunale non ha mancato di attirare l’attenzione di tutta la scena politica senese sulla questione. Proprio questo argomento ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare di martedì scorso, 21 novembre, da Michele Pinassi (Gruppo Siena 5 Stelle).

Richiamando i contenuti dello lo Statuto comunale, in particolare il rapporto tra il Consiglio e i deputati nominati in FMPS, e ricordando come lo scorso 28 febbraio l’assise abbia approvato il relativo atto di indirizzo, il consigliere ha chiesto al sindaco quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione comunale, “se la delibera consiliare del 28 febbraio sia legittima e se i suoi propositi programmatici siano da considerarsi validi e vincolanti per i nominati; infine, se non ritenga necessario superare l’attuale forma giuridica di FMPS, la quale è sempre più indipendente e avulsa dal contesto cittadino”.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Bruno Valentini che ha sottolineato come “l’atto di indirizzo ha una valenza politico-amministrativa” e “nella parte del dispositivo non vi è nulla che faccia riferimento a eventuali vincoli tra l’Amministrazione e i designati in FMPS. Pertanto, ritengo che il parere del MEF sbaglia bersaglio. Noi vogliamo solo che i deputati di FMPS rispondano agli interessi del territorio e non siano autoreferenziali. Autonomia non significa separatezza”.

Valentini, dopo aver richiamato gli ancora validi contenuti principali dell’atto di indirizzo, ha sottolineato al necessità che la Fondazione “non si limiti esclusivamente alle erogazioni e al sostegno di progetti specifici, ma si specializzi nella creazione di valore intangibile rappresentato da tutte quelle azioni tese ad attrarre e comporre reti e relazioni al servizio del territorio.”

 Per quanto riguarda, infine, lo statuto attuale della Fondazione, Valentini ha concluso che “nasce quando il Comune era commissariato ed è figlio di una stagione dove la comunità senese era sotto attacco per l’influenza negativa su Banca e Fondazione MPS. Gli organi sono sovradimensionati e troppo costosi e il direttore generale potrebbe provenire dalle file interne del personale. Attenzione, però, che le Fondazioni di origine bancaria sono sotto vigilanza del MEF e quindi bisogna che i percorsi giuridici e politici siano concordati, evitando fughe in avanti che potrebbero isolare Siena”.

Pinassi in tutta risposta ha mostrato “apprezzamento per la buona volontà che trapela dalla risposta del sindaco, dalla quale, però, emerge chiaramente come il presidente Clarich abbia interpellato il MEF per rivendicare una maggiore indipendenza di Palazzo Sansedoni. Una modalità tecnicamente plausibile, ma non certo apprezzabile dal punto di vista morale e politico” ed ha proposto di richiedere collettivamente con un documento unitario che “Fondazione MPS non agisca come emanazione del MEF quanto, piuttosto, come espressione della città di Siena.”



Articoli correlati