Gare di appalto, un protocollo per legalità e trasparenza

Di Redazione | 17 Gennaio 2017 alle 23:46

Gare di appalto, un protocollo per legalità e trasparenza

Documento sottoscritto tra Comune, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria

A seguito di un percorso programmatico di concertazione con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria che l’Amministrazione comunale ha portato avanti nel corso del 2016, è stato sottoscritto e presentato stamani in Sala delle Lupe il protocollo d’intesa in materia di appalti, forniture e servizi: il primo del suo genere in Toscana.

Legalità e trasparenza, chiarezza e corretta delle procedure di gara, tutela delle imprese locali e dell’occupazione i principi cardine del documento che, come ha introdotto il sindaco Bruno Valentini, “tratta un tema attuale e delicato per i suoi risvolti in ambito economico, sociale e delle politiche del lavoro, alla luce della diffusa crisi occupazionale e dei fenomeni di illegalità che, talvolta, permeano la pubblica amministrazione. Il protocollo interverrà su settori dall’ingente valore economico: basti pensare che nel 2017 il Comune di Siena spenderà circa 15 milioni di euro per i servizi esterni e che, sempre nel 2017, si prevede un volume di investimenti pubblici di 40 milioni di euro, comprendendo anche gli interventi sull’illuminazione pubblica e le mura della città”.

“Oggi, più che mai – ha aggiunto – si impongono scelte forti per valorizzare un ruolo attivo delle istituzioni, in collaborazione con le parti sociali, per raccogliere le istanze delle imprese e dei lavoratori, recependo il quadro normativo comunitario più innovativo e le novità legislative nazionali in materia. La Regione Toscana ha avviato un Osservatorio dedicato a questo tema sin dal 2007 e il Comune di Siena, dopo aver approvato un protocollo nel 2005, ha deliberato uno specifico atto di indirizzo attraverso il Consiglio in carica”.

“Con la sottoscrizione del documento da parte di tutte le parti interessate – ha proseguito il vicesindaco Fulvio Mancuso – vogliamo segnare anche l’avvio del procedimento interno all’ente. Ovvero, il loro passaggio alle nostre strutture dirigenziali e agli uffici in termini amministrativi, affinché ogni procedura di appalto di beni e servizi venga implementata e gestita nel segno della legalità e della concorrenza leale, della tutela delle imprese sane e virtuose che operano nel rispetto dei principi etici e della correttezza retributiva-contributiva-fiscale, e dell’attenzione verso le clausole sociali dell’occupazione”.

La digitalizzazione e la trasparenza delle procedure, l’utilizzo delle white list delle imprese virtuose, la scelta del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto a quello del massimo ribasso, le clausole di riassorbimento della manodopera e dell’inserimento del personale svantaggiato, la suddivisione degli appalti in lotti funzionali: “Questi i principali strumenti attuativi – ha sottolineato Mancuso – per tutelare il principio della libera concorrenza, contrastare il lavoro irregolare, favorire la stabilità dell’occupazione, stimolare la competitività delle imprese locali e, al contempo, garantire la trasparenza in ogni fase della procedura di gara: dalla sua preparazione alla relativa aggiudicazione”.

“Sono tre gli aspetti di fondamentale importanza – ha sostenuto l’assessora al Sociale, Anna Ferretti – che meritano di essere sottolineati: la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il riassorbimento della manodopera, quando consentito, e le premialità per offerte e progetti che presentano benefici, o minore impatto, sulla salute e sull’ambiente. Durante il percorso di confronto con le parti sociali, ci siamo impegnati tutti perché certi principi potessero essere applicabili nel concreto, aldilà della loro affermazione nel documento”.

“Un altro obiettivo del protocollo – ha aggiunto – è quello di conciliare gli interessi delle parti datoriali e sindacali in modo che i bandi per gli affidamenti di servizi o per le forniture di beni siano sempre corretti anche dal punto di vista formale e, quindi, non impugnabili: i ricorsi, infatti, producono l’effetto deleterio di bloccare l’erogazione dei servizi”.

Anche negli interventi successivi dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria è stata affermata l’opportunità della suddivisione degli appalti in lotti funzionali e dell’inserimento delle clausole sociali. La prima, che consiste nella suddivisione dei grandi appalti in lotti di gara di importo minore, allo scopo di contemperare i processi di qualificazione imprenditoriale e la competitività delle piccole e medie imprese locali; il secondo per tutelare l’integrazione sociale delle persone svantaggiate attraverso riserve percentuali degli importi annuali degli appalti alle cooperative sociali di tipo “B” senza che, però, questo costituisca un espediente per abbassare in modo incongruo la soglia dell’appalto.

Tutte le parti coinvolte hanno concluso all’unisono che il prossimo obiettivo è quello di sensibilizzare in questo processo virtuoso anche le società partecipate e gli altri Comuni della provincia.

I soggetti che hanno sottoscritto il documento con il Comune di Siena sono le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, le associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Confcooperative, CIA, Confartigianato, la delegazione di Siena di Confindustria Toscana sud, ANCE Siena, Confagricoltura, Coldiretti, CNA, API Siena e Lega Cooperative.

tavolo 17 gennaio



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