Hiv, si muore ancora: se ne parlerà a Siena dal 12 al 14 giugno

Di Redazione | 4 Maggio 2017 alle 16:49

Hiv, si muore ancora: se ne parlerà a Siena dal 12 al 14 giugno

Dal 12 al 14 Giugno all’Università di Siena in occasione della IX edizione di Icar

Ogni anno in Italia sono circa 4mila le nuove diagnosi da infezione da virus Hiv e malgrado i progessi della ricerca circa 120mila persone convivono ad oggi con il virus. Dei dati e della necessità di maggiore prevenzione e informazione si discuterà dal 12 al 14 Giugno all’Università di Siena in occasione della IX edizione di ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research): attesi circa 800 specialisti. Il congresso, presieduto dai professori Maurizio Zazzi (Siena), Andrea Antinori (Roma) e Andrea De Luca (Siena),si prefigge l’obiettivo, in continuità con le passate edizioni, di presentare e discutere le novità in tema di ricerca, prevenzione, diagnosi e cura delle infezioni da HIV e da virus dell’epatite B e C. Arricchiti dal contributo dei giovani ricercatori, come sempre ad ICAR, i temi proposti verranno condivisi e discussi con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, dalla comunità scientifica, alle associazioni dei pazienti e alle realtà istituzionali. ICAR (Italian Conference on Antiviral Research) è organizzata sotto l’egida della Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e con il patrocinio di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica. “L’infezione da HIV rappresenta una parte fondamentale della ricerca e dei compiti di assistenza di Simit – sottolinea Massimo Galli Vicepresidente SIMIT – quest’anno ICAR si apre con le importanti possibilità offerte dal nuovo Piano Nazionale Aids, cui Simit ha offerto il proprio contributo, e che è attualmente in discussione presso la Conferenza Stato Regioni. ICAR sarà anche un’occasione per ribadire l’importanza del Piano e della sua piena applicazione per imprimere una svolta positiva alla lotta all’Aids nel Paese. Una seconda sfida esaltante è data dalla possibilità di procedere all’eradicazione del virus dell’epatite C, mediante farmaci ad azione diretta contro questo virus in tutte le persone con HIV che presentino questa coinfezione, secondo quanto consentito dai nuovi criteri Aifa. Un altro ambito di impegno che si prospetta è la campagna di prevenzione vaccinale delle persone che vivono con Hiv/Aids, secondo quanto indicato dalle linee guida Simit e dal recente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale”

Maurizio Zazzi, professore di Microbiologia presso l’Università di Siena, è stato tra i primi a occuparsi delle farmacoresistenze in HIV, un problema molto rilevante fin dagli esordi della terapia. Il virus ha una spiccata capacità di modificare il suo assetto genetico in risposta ai farmaci con cui viene a contatto, generando varianti non più controllabili dalla terapia. Oggi la situazione è molto migliorata grazie a terapie potenti, facili da assumere e che rendono più difficile l’insorgenza di farmacoresistenza: “La ricerca nel campo della terapia anti-HIV è stata una grande storia di successo, i trattamenti di oggi non erano neppure immaginabili quando iniziò l’epidemia, negli anni ’80 – afferma – oggi possiamo fermare l’evoluzione della malattia da Hiv e riportare in una buona condizione di salute anche pazienti in stadio avanzato”. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano che gran parte delle nuove diagnosi di infezione registrate negli ultimi anni si sono verificate a seguito di rapporti sessuali non protetti. “Il successo della terapia anti-HIV ha generato l’errata percezione di un problema risolto. C’è stato un calo di interesse, sia nella popolazione generale sia da parte delle istituzioni. La progressiva limitazione dei finanziamenti pubblici ha rallentato la ricerca e anche ridotto gli investimenti per le campagne di informazione – osserva Zazzi -prevenzione e accesso ai test sono pertanto i punti fondamentali per ridurre le nuove infezioni e diagnosticarle prima, in una fase più facilmente trattabile. A questo fine possono contribuire anche i cosiddetti “test rapidi”, direttamente reperibili da qualche mese nelle farmacie, semplici da eseguire, con buona accuratezza e senza controindicazioni”



Articoli correlati