Il Comune sulla vicenda Robur

Di Redazione | 22 Luglio 2016 alle 20:34

Il Comune sulla vicenda Robur

Vicenda Robur: Comune intenzionato a contestare legalmente i comportamenti che danneggino irreparabilmente gli interessi del calcio senese

Nel convulso negoziato notturno per la cessione delle quote sociali della Robur, l’Amministrazione Comunale ha cercato di svolgere un ruolo di garante per facilitare i rapporti fra le parti e pervenire ad una soluzione certa e definitiva. Confermiamo la nostra volontà di evitare la commistione fra sport e politica ma, come istituzione, non possiamo esimerci dal tentare di dare una mano a rafforzare lo sport senese, che deve comunque mantenere la propria autonomia. Per il calcio senese c’è la concreta possibilità di trovare un nuovo punto di riferimento societario sul quale fondare un progetto sportivo serio, che comprenda anche l’impiantistica ed i settori giovanili, finora mancati.

Dobbiamo ancora lavorare per dare stabilità alla Robur e serve ancora l’apporto di tutti i tifosi, con passione e anche senso di responsabilità per evitare di farci travolgere dalle provocazioni. C’è il rischio di fare il gioco di coloro che cercano di speculare sulla situazione per strappare una manciata di euro in più.

Questa notte convulsa non doveva esserci, nella mattina in Comune avevamo raggiunto un accordo verbale e fra gentiluomini le parole hanno lo stesso valore dei contratti scritti. Evidentemente non per tutti è così.

La soluzione di compromesso raggiunta dalle parti nella notte serve, almeno, a consentire l’allestimento della squadra per il prossimo campionato ma non dà stabilità e certezze per il futuro.

Siamo davanti ad un teatrino non più accettabile, per questo la nostra attenzione resta alta così come sono sicuro che resterà alta quella di tutti i tifosi bianconeri.

Invito ogni socio attuale della Robur a decidere in fretta se e come partecipare alla ricapitalizzazione della società non ostacolando né direttamente né indirettamente un epilogo positivo che é ancora, per poco tempo, a portata di mano.

Per quanto riguarda Antonio Ponte, deve decidere come vuole essere ricordato, a Siena e nel mondo del calcio: se per l’impresa della ricostruzione e della promozione, oppure per l’ignominia di un nuovo fallimento, che la città non merita.

Confermo che il Comune é intenzionato a contestare legalmente i comportamenti che danneggino irreparabilmente gli interessi del calcio senese nonché ad affidare lo stadio e affrontare ogni ipotesi urbanistica solo se si riscontra piena correttezza anche sull’attività sportiva.

 



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