Noto fotografo scopre che i ladri sono in casa mentre lui è nello studio al piano inferiore
Ha sentito il rumore del trapano e quello di uno scalpello ma ci ha messo qualche minuto a capire che i rumori di lavori in corso provenivano proprio dal piano superiore: la sua abitazione.
Gianfranco Bernardo è un noto fotografo senese. Pochi giorni fa è stata inaugurata una sua mostra con gli scatti più belli del giubilo 2017. Abita a Staggia Senese con la moglie e tre figli piccoli. La sua abitazione è al piano terra rialzato, sotto ha lo studio.
Venerdì 2 dicembre alle ore 18,30 stava lavorando nello studio mentre la moglie ed i figli erano usciti. “Mi accorgo di uno strano rumore di utensile, sembrava un trapano. Esco fuori dallo studio e sento ben riconoscibile il rumore di un flessibile (strumento a lama rotante che serve a tagliare muri e metalli) provenire dalla mia abitazione. Vedo anche una lucina muoversi attraverso le serrande abbassate. Non c’è dubbio si trattava di ladri”.
Un tuffo al cuore, ma anche l’istinto di difendere la propria casa: “Corro subito al portoncino d’ingresso e vedo attraverso i vetri opachi e blindati la figura di un tizio con una lucina in mano. Eravamo uno di fonte l’altro. Io al di qua, lui al di là della porta d’ingresso di casa mia. Solo che i ruoli era inversi. Io fuori lui dentro. Che fare? Cerco di mantenere il controllo. Faccio mente locale e mi allontano, vado nella piazza davanti casa e guardo se ci sono complici che attendono in auto. Niente tutto vuoto, tutto silenzioso”.
“Chiamo i carabinieri al 112 – spiega ancora Gianfranco Bernardo – e mi promettono subito l’arrivo di un equipaggio. Intanto devo fare qualcosa nel caso i carabinieri non arrivino in tempo. Vado in garage prendo un martello mentre continuo a sentire rumori del flessibile che taglia e colpi fortissimi di martello provenire dalla mia abitazione. Con il martello in mano corro verso l’ingresso di casa. A questo punto i 3 ladri escono di corsa, inizia l’inseguimento. Loro corrono avanti io dietro col martello in mano che gli grido le peggiori parole”.
I tre ladri fuggono con la piccola cassaforte smurata senza nessun timore di essere sentiti.
Il fotografo li insegue mentre si infilano in una piccola strada e vede un’auto che sta sopraggiungendo: “Ritengo che siano i carabinieri e mi sbraccio per segnalare dove si trovano i ladri in fuga. Non si tratta di carabinieri ma dell’auto dei malviventi, alla guida della quale un quarto complice. Salgono tutti al volo e la macchina mi passa a pochi centimetri. Io la prendo a martellate, gli rifilo un calcio della portiera, gridando a gran voce anche sperando che possano intervenire altri cittadini. Nulla, la macchina sgomma e se ne va. Ha la targa abbuiata e quindi riesco a vedere solo che si tratta di una Bmw scura con CY come primi numeri della targa“.
“Quando rientro in casa trovo una scena inimmaginabile – ricorda. – Armadi, cassetti, mobili, tutti svuotati e con la roba gettata in mezzo alle stanze. La cassaforte, che avevo trovato già montata quando ho comprato la casa, smurata. Dentro c’erano i documenti, le assicurazioni, i librettini di risparmio regalati ai bambini alla nascita, buoni fruttiferi della Posta e il fondo cassa della classe di mia figlia, perchè mia moglie è rappresentante di classe. Hanno buttato giù un muro per poco più di 400 euro”.
“I carabinieri hanno fatto i rilievi – prosegue – hanno fatto intervenire anche la scientifica ma i ladri avevano i guanti. Ho bloccato libretti e buoni postali, ma per avere il duplicato dovrò spendere 50 euro di bolli per ogni diverso ufficio dove sono stati emessi. Mi costerà almeno 250 euro. Intanto i miei figli sono terrorizzati. Potevano tornare da un momento all’altro ed essere loro, bambini, a trovarsi davanti tre malviventi”.
