Lutto all'università per la scomparsa di Carlo Pazzagli

Di Redazione | 7 Aprile 2016 alle 16:12

Lutto all'università per la scomparsa di Carlo Pazzagli

Carlo Pazzagli insegnava Storia economica

Dopo una lunga malattia è morto Carlo Pazzagli, professore universitario conosciutissimo per aver insegnato Storia economica nella facoltà di Lettere dell’Università di Siena per tantissimi anni. Innumerevoli le ricerche e le pubblicazioni di Carlo Pazzagli, che nel 2010 è stato anche insignito del premio Città di Montalcino.

Nato a Firenze nel 1942, allievo di Ernesto Ragionieri, Carlo Pazzagli si laureò a Firenze nel 1968. Dal 1975 al 2012 ha insegnato Storia della Toscana e Storia economica all’Università di Siena.
Le sue ricerche si sono concentrate a lungo sulla storia dell’agricoltura e del mondo contadino nella Toscana ottocentesca. Tra i molti studi da lui dedicati a questi temi, sono stati soprattutto i volumi L’agricoltura toscana nella prima metà dell’Ottocento (1973) e La terra delle città (1992) a portare innovativi contributi alla storia della società rurale italiana, con particolare riferimento alla mezzadria e al ruolo «genetico» delle città nell’organizzazione del territorio. Si inoltrano invece nella storia del Novecento il volume Per una storia dell’agricoltura toscana nei secoli XIX-XX (1979) – un’originale indagine comparativa del catasto lorenese e di quello del 1929 – e il saggio Dal paternalismo alla democrazia: il mondo dei mezzadri e la lotta politica in Italia (1986).
Sorrette da una solida base teorica e metodologica, le ricerche di Pazzagli sono state costantemente inserite in un contesto problematico a carattere generale. A puro titolo di esempio segnaliamo Classi sociali e ricerca storica (a proposito del Saggio di Paolo Sylos Labini) (1975), Statistica «investigatrice» e scienze «positive» nell’Italia dei primi decenni unitari (1980) e Giorgio Giorgetti tra teoria marxiana e storia (2001).
Più di recente si è dedicato allo studio delle élites del Granducato di Toscana. Attento ai profili biografici di figure di spicco quali Ricasoli, Capponi (e da ultimo Sismondi, al cui rapporto con la Toscana ha dedicato un libro nel 2003), Pazzagli ha impostato questa ricerca come una sistematica prosopografia della nobiltà toscana dal Medioevo al XIX secolo, imperniata sullo studio della proprietà fondiaria ma indagata a tutto tondo integrando grandi fonti quantitative con una esaustiva documentazione «qualitativa».

Tra gli innumerevoli studi che ne sono scaturiti, il suo risultato più importante è il libro Nobiltà civile e sangue blu (1996). A tale ponderoso progetto Pazzagli ha continuato a lavorare fino all’ultimo e il rammarico per la mancata conclusione di questa ricerca si aggiunge al dolore dei colleghi e degli amici per la sua scomparsa.



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