Mps, confermata esclusione titolo Fresh dalla conversione volontaria

Di Redazione | 1 Dicembre 2016 alle 12:18

Mps, confermata esclusione titolo Fresh dalla conversione volontaria

La situazione analizzata dal Cda di Mps, si attende investitore

Con l’avvicinarsi di venerdi’ 2 dicembre, termine ultimo per la conversione dei bond in azioni, il cda di Mps ha fatto il punto sull’andamento dell’operazione. L’esito verra’ comunicato ufficialmente solo alla fine, ma la banca auspica che si mantenga la tendenza avviata da Generali, che lunedi’ ha annunciato di aderire con i suoi 420 milioni di subordinati, diventando azionista di Siena con una quota dell’8%. I bond subordinati oggetto della conversione sono una decina, per un ammontare di circa 4,3 miliardi di euro.

Fresh.  Mps conferma intanto l’esclusione del titolo ibrido Fresh, dalla conversione volontaria in corso nell’ambito della Liability Management. Siena in una nota spiega che “approfondimenti condotti non hanno consentito di procedere in tal senso”. Rocca Salimbeni quindi “si riserva pertanto di effettuare tale esercizio di conversione in un momento successivo rispetto a quello attuale qualora ricorrano determinate condizioni ad oggi non presenti”. Il risultato della conversione e’ fondamentale per la riuscita del salvataggio dell’istituto senese. E non solo per quello. Secondo il Wall Street Journal, l’esito e’ “cruciale” per evitare, a cascata, “una piu’ ampia crisi sistemica in Italia e nell’Eurozona”. Per questo, sostiene il quotidiano americano, Mps e il sistema bancario italiano stanno vivendo “un’attesa carica di tensione per vedere se gli obbligazionisti sosterranno l’aumento di capitale”.

Il piano. Da tempo, la Banca va spiegando che il piano di salvataggio da 5 miliardi sara’ il frutto di tre passaggi e che il fallimento anche di uno solo di questi determinerebbe il crollo dell’intera operazione. Se andra’ in porto la conversione volontaria dei bond subordinati, da cui Siena attende di raccogliere piu’ di un miliardo, la prossima settimana ci sara’ il lancio dell’aumento di capitale.

Investitore. Nel frattempo, Mps spera di portare a casa l’impegno formale di un investitore, che metta sul piatto almeno un miliardo. Il cfo dell’istituto senese, Francesco Mele, ha detto che un accordo potrebbe arrivare nel fine settimana. Non ha specificato con chi, ma in pole position ci sarebbe il fondo sovrano del Qatar, seguito da un paio di fondi americani – si parla di BlackRock e Paulson – intenzionati a investire fra i due e i trecentomila euro. Se non ci sara’ l’impegno di un anchor investor, ha sottolineato Mele, il piano fallira’ e i bond saranno restituiti. In quel caso, diventerebbe probabile l’intervento dello Stato, anche se i funzionati del Tesoro per ora non starebbero lavorando al dossier. Il sottosegretario Luca Lotti confida sul lavoro del ministero: “So che sta facendo un ottimo lavoro il ministro Padoan, che ha sempre seguito la vicenda. Mi fido ciecamente di lui”.

Renzi. Mentre il premier Matteo Renzi rinvia ogni discussione. “La questione bancaria – ha detto – sara’ affrontata come ovvio dopo il referendum. L’Italia e’ un Paese solido, affronteremo quello che c’e’ da affrontare”. Su Mps, comunque, ci sono stati “errori della politica – ha ribadito – Ci sono nomi e cognomi”. In attesa dell’esito della ricapitalizzazione, continua il confronto fra azienda e sindacati sul piano industriale. Durante un incontro, e’ emerso che l’ad della Banca, Marco Morelli, devolvera’ 200 mila euro – meta’ della sua indennita’ annua lorda – a MpSolidale, il fondo per i dipendenti dell’istituto che stanno affrontando situazioni di necessita’.



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