Mps, domani il giorno del piano di salvataggio

Di Redazione | 23 Ottobre 2016 alle 12:50

Mps, domani il giorno del piano di salvataggio

Mps: cda fiume sul piano, poi incontro con i sindacati

Il resoconto intermedio di gestione dal 30 settembre di Monte dei Paschi di Siena verra’ sottoposto all’approvazione del consiglio d’amministrazione della banca nella riunione di lunedi’ invece del 28 ottobre. Lo rende noto un comunicato di Monte dei Paschi. Ultime limature, nel frattempo, sul piano industriale Mps che sarà al vaglio del consiglio di amministrazione dell’istituto senese sempre domani, lunedì 24 ottobre, assieme alla trimestrale, per venir quindi presentato martedì al mercato. Prima di arrivare nelle mani dei consiglieri lunedì mattina il piano verrà presentato dall’A.d Marco Morelli alle principali banche in partita, guidate da Jp Morgan e Mediobanca, nel corso di un vertice in Piazzetta Cuccia. Domani dopo il cda previsot anche incontro di Morelli con i sindacati.

Secondo anticipazioni del Messaggero, rimaste allo stato senza riscontri, il piano di Morelli punterebbe a oltre 1 miliardo di euro di utili per il 2019, con un ritorno sul capitale dell’11-12%. Chiusa però la partita del piano industriale, resta soprattutto l’attesa sulle tappe del piano di ricapitalizzazione, dove alle strategie messe a punto da Jp Morgan e Mediobanca, in scia alle richieste della Bce e agli impegni presi dalla banca, si è affiancato negli ultimi giorni il piano di Corrado Passera, sul quale partiranno nei prossimi giorni gli approfondimenti dell’A.d Morelli.

Per i 5 miliardi di capitale necessari alla banca, stando alle strategie delineate con Jp Morgan e Mediobanca, sono già stati contattati tutti i principali fondi sovrani: Sicuramente Qatar e Kuwait, mentre indiscrezioni di stampa ipotizzano un ruolo anche di Abu Dhabi e della People Bank of China. Alcuni dei fondo sovrani si sono dotati di un advisor per l’investimento, al momento però nessuno avrebbe confermato l’impegno. Il piano alternativo e concorrente di Passera vedrebbe invece il coinvolgimento di fondi anglo-americani come Atlas, Warburg Pincus, General Atlantic e di un quarto soggetto di cui non è emerso il nome. Un loro intervento nel capitale Mps nell’ordine dei 2,5 miliardi sarebbe subordinato all’accesso a una data room (che per evitare asimmetrie informative dovrebbe essere però aperta anche agli investitori) e avrebbe l’obiettivo di far scendere a solo 1 miliardo l’importo richiesto sul mercato.

La parte restante arriverebbe invece versando a capitale gli utili del piano al 2019. In tutto questo negli ultimi giorni si è inserito il giallo dell’andamento del titolo in Borsa, in netto rialzo – +58% in quattro giorni – e con volumi monstre, in media pari al 9% del capitale negli ultimi 4 giorni (il 36% del capitale sommando invece tutti insieme gli scambi registrati tra martedì e venerdì). Si sono fatte tante ipotesi al riguardo, dal possibile favore del mercato per il piano Passera, alle ricoperture di ribassisti (le vendite allo scoperto anche assistite sono però vietate da luglio) e perfino ad arbitraggi tra bond e azioni in attesa della conversione (è uno dei passaggi del piano Jp Morgan-Mediobanca), ma sembrano spiegazioni ancora parziali. Anche dopo la recente rimonta, comunque, il titolo Mps è in rosso del 78% da inizio anno e capitalizza 793 milioni.



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