Palio di Asti nella bufera: caccia ai mezzosangue senesi

Di Redazione | 10 Settembre 2016 alle 17:51

Palio di Asti nella bufera: caccia ai mezzosangue senesi

Ad una settimana dal palio di Asti è bufera sui cavalli: fuori i purosangue

A quattro giorni dalle previsite per i cavalli che dovrebbero correre il palio di Asti, nella cittadina piemontese scoppia una grana che in futuro potrà avrà grandi ripercussioni nel Palio di Siena.

Il palio di Asti, che conta ben 21 tra contrade, rioni e borghi, che corrono tutti insieme, ha regole molto diverse da quello di Siena. Si corre quasi esclusivamente con cavalli purosangue, essendo la pista in piano e avendo una lunghezza maggiore di quella senese. I cavalli non vengono sorteggiati, ma scelti dalle contrade stesse (uno ufficiale e una riserva) che pagano per assicurarsi il soggetto migliore, poi seguito nella preparazione di tutto l’anno.

Questa differenza ha fatto sì che Asti interferisse ben poco nelle dinamiche senesi, avendo in comune solo i fantini.

Lo scorso 3 agosto, però, l’Unire, in ottemperanza all’ordinanza Martini, ha deciso che i cavalli purosangue non potranno partecipare a manifestazioni di alcun genere se vogliono correre in ippodromo e non è più possibile neppure l’escamotage di dare un nome fittizio all’animale.

Immediatamente si sono attivati i parlamentari della zona per ottenere una proroga almeno per quest’anno, ma a quattro giorni dalle previsite ancora la deroga non esiste. E così nelle ultime ore i dirigenti delle 21 contrade si sono mossi cercando proprio nelle scuderie senesi i cavalli mezzosangue per partecipare al palio. Una corsa contro il tempo, anche perchè gran parte dei soggetti “senesi” sono già stati messi a riposo dopo la tratta di agosto.

Lunedì una delegazione partirà da Asti alla volta di Roma per cercare di ottenere il pass per effettuare almeno questo palio, ma dal prossimo anno è quasi certo che anche Asti dovrà passare all’utilizzo dei mezzosangue.

E questo a Siena cosa può significare? Molte contrade astigiane sono disposte a pagare profumatamente per aggiudicarsi i soggetti migliori e, spendendo, non vorranno che il cavallo corra rischi in altre competizioni. Inoltre la stessa disposizione varrà anche per Legnano, mentre a Ferrara e Fucecchio già si corre con mezzosangue. Solo che Legnano, Ferrara e Fucecchio, sono ad inizio stagione, molto prima del Palio, e quindi i proprietari potevano poi riutilizzare i loro cavalli anche a Siena, mentre Asti è a fine stagione e quindi i soggetti prescelti verrebbero opzionati con la richiesta di non correre in piazza del Campo.

Il rischio, quindi, è che il “parco cavalli” per Siena possa assottigliarsi in maniera consistente.



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