"Passeggiate d'autore", alla scoperta di Siena con scrittori, musicisti e giornalisti

Di Redazione | 13 Ottobre 2016 alle 18:20

"Passeggiate d'autore", alla scoperta di Siena con scrittori, musicisti e giornalisti

“Passeggiate d’autore” tutto il programma

Parte il 22 ottobre Passeggiate d’autore“, l’iniziativa per visitare e riscoprire i tesori artistici della città di Siena in compagnia di guide d’eccezione.

Scrittori, musicisti, giornalisti e professori universitari si metteranno a disposizione dei visitatori per mostrare e far conoscere i luoghi più belli del centro storico della città, riconosciuto dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità.

Il progetto, nato per iniziativa del Comune di Siena insieme al portale Toscanalibri.it, prevede otto incontri ed è completamente gratuito, previa prenotazione chiamando il numero 0577 391787  o scrivendo all’indirizzo redazione@toscanalibri.it.

Di seguito tutto il programma:

Sabato 22 ottobre, ore 15.00
LA CITTÀ DELLA MUSICA
Partenza: Istituto Superiore di Studi Musicali “R. Franci”, Prato di S. Agostino, 2 | Arrivo: Fondazione Siena Jazz, Fortezza Medicea, 10
Massimo Biliorsi e Francesco Oliveto
Le armonie della città non sono soltanto metaforiche, cioè quelle legate alla sua arte, alle architetture, alla parlata. Vi risuona anche una musica reale che è quella studiata, eseguita, prodotta in qualificate istituzioni musicali quali l’Accademia Chigiana, il Siena Jazz, l’Istituto superiore di Studi musicali “R. Franci”. Interessante, dunque, conoscerne la storia, visitarne le sedi, vivere le emozioni di alcune performance da parte degli allievi. Ma anche capire, attraverso i diversi generi musicali, il linguaggio della musica stessa, le culture di cui è espressione, il nostro modo di intenderla.

Sabato 12 novembre, ore 15.00
IL DUOMO NUOVO: UN SOGNO INCOMPIUTO
Partenza e arrivo: Duomo di Siena, piazza del Duomo, 8
Isabelle Miller e Luigi Oliveto
Grande è il fascino, il potere evocante dei capolavori incompiuti. Isabelle Miller, letterata e semiologa, ha scritto sull’argomento un libro in cui un intero capitolo è dedicato al “Duomo Nuovo” di Siena. Insieme alla studiosa francese verranno ripercorse le vicende costruttive dell’incompiuta Cattedrale, l’ambizione, la tenacia, il sogno svanito che tutt’ora è testimoniato in quegli scheletri di marmo.

Sabato 26 novembre, ore 15.00
TRA PIETRA E CIELO
Partenza: Museo dell’Opera, piazza del Duomo | Arrivo: Fortezza Medicea
Gabriella Piccinni e Fabrizio Mezzedimi
«Vicoli, salite, volte, valli […] raccolgono i livelli della mossa topografia senza aggrovigliarsi: si pensa più a un tessuto di trama e di ordito fantasiosi che non ad una imbrogliata matassa…». Questo – a detta di Mario Luzi – suggerisce la visione di Siena dall’alto. Suggestivo, allora, sarà osservare la città da luoghi posti in alto e non comunemente accessibili, dai quali diventa ancora più leggibile il disegno urbanistico, il suo formarsi lungo i secoli e attraverso le diverse vicende storiche.

Sabato 17 dicembre, ore 15.00
PARLARE TOSCANO, PARLARE ITALIANO
Partenza: Piazzetta del Conte, via Stalloreggi | Arrivo: Biblioteca degli Intronati, via Della Sapienza, 5
Claudio Marazzini e Simonetta Losi
Fu l’umanista Claudio Tolomei a sostenere che non avevano senso le mai placate diatribe su quali ascendenze (senesi?, fiorentine?) prevalessero nella lingua italiana. È un privilegio – sosteneva il Tolomei – che può vantare la Toscana intera. Con una guida quanto mai ‘informata sui fatti’, il presidente dell’Accademia della Crusca, si propone un excursus nella lingua italiana attraverso figure come Claudio Tolomei, Girolamo Gigli, le prediche in volgare di Bernardino degli Albizzeschi, le Lettere di Caterina da Siena.
Al termine della passeggiata, alle ore 17.30 nella Sala storica della Biblioteca degli Intronati, ci sarà la presentazione del libro “Claudio Tolomei umanista senese del cinquecento” (Olschki Editore). Interverranno il curatore Luigi Oliveto, Claudio Marazzini e Simonetta Losi.

Sabato 7 gennaio, ore 15.00
ARTI E MESTIERI
Partenza e arrivo: Piazza del Campo
Maura Martellucci e Roberto Cresti
Fabbri, pellicciai, lanaioli, orefici, albergatori, macellai. Anche a Siena, come in qualunque città medievale, le arti e i mestieri del passato hanno lasciato tracce nei luoghi e nella toponomastica cittadina. Passeggiando per le antiche strade, leggendone i toponimi, ecco che vengono rievocate attività lavorative e artigianali di un tempo e con esse storie, personaggi, memorie, curiosità.

Sabato 14 gennaio, ore 15.00
LA LEGGENDA DELLA PIA
Partenza: Palazzo Tolomei, piazza Tolomei, 11 | Arrivo: Palazzo del Governo, piazza Duomo, 9
Fabio Mugnaini e Luigi Oliveto
«Ricorditi di me che son la Pia. / Siena mi fe’, disfecemi Maremma: / salsi colui ch’inanellata pria, / disposando, m’avea con la sua gemma». Davvero incredibile come una leggenda medievale ricordata in questi pochi versi da Dante a conclusione del quinto canto del Purgatorio, sia stata tramandata fino ai giorni nostri, arricchendosi sempre più di pathos, trama, forme narrative (poesia, teatro, opera musicale). Perciò Pia de’ Tolomei merita una passeggiata d’autore. Un omaggio a questa donna, probabilmente mai esistita, ma ‘verissima’ nell’immaginario collettivo.

Sabato 21 gennaio, ore 15.00
LA MATERIA DELLA CITTÀ
Mauro Civai
In quanti modi può essere vista e ammirata una città. Ad esempio nella materia con cui è costruita. Nei materiali (pietra, laterizio, marmo) che contraddistinguono architetture, palazzi, strade. La materia in certi casi è anima, offre forma e colore agli intendimenti dello spirito, dialoga con gli spazi, dà senso ai vuoti.

Sabato 28 gennaio, ore 15.00
Il RACCONTO DEL BUONO E CATTIVO GOVERNO DI AMBROGIO LORENZETTI
Partenza e arrivo: Palazzo Pubblico, piazza del Campo, 1
Marco Revelli e Luigi Oliveto
Il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti, noti come Effetti del Buono e del Cattivo Governo (1338-1339), costituisce il più sorprendente racconto per immagini che la pittura civile medievale abbia potuto concepire. Furono voluti dagli ambiziosi governanti dell’epoca (Governo dei Nove) affinché, ora in modo didascalico, ora allegorico, si esplicitasse un’idea di città, un’affascinante sintesi tra idealità e concretezza, benessere dei singoli e comune prosperità. Quali le suggestioni che si ricavano, oggi, da quella narrazione, da quella utopia?

 



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