Renzi a Siena: "La sicurezza non è armarsi come dicono Trump e Salvini. Rifarei la battaglia per il referendum"

Di Redazione | 22 Febbraio 2018 alle 18:14

Renzi a Siena: "La sicurezza non è armarsi come dicono Trump e Salvini. Rifarei la battaglia per il referendum"

“Per fermare gli sbarchi dobbiamo agire nei paesi da dove arrivano i migranti. Con la modifica costituzionale si saprebbe chi vince la sera stessa. Scuola? Investiti 9 miliardi”

Durante il comizio al circolo di Sant’Andrea, Matteo Renzi ha parlato di molti argomenti, tra cui sicurezza, economia, Movimento 5 Stelle, legge elettorale e scuola. Tante le stoccate lanciate alla Lega, non prima di parlare di Siena e di Padoan: “Sarà uno straordinario deputato, potrete contare su di lui. Ad esempio per migliorare la Siena-Firenze e le ferrovie: è impensabile che ci si metta un’ora e mezza passando da Empoli. Ed è grazie a lui che Mps avrà un futuro”. Politica nazionale: “La sicurezza non è solo difesa sociale ma  è anche culturale – ha affermato – Non come Salvini e Trump che parlano di dare le armi in mano agli altri. La giustizia è indipendente dal passaporto, chi fa un crimine deve pagare, che sia straniero o che sia italiano. Per fermare gli sbarchi si deve agire ed investire in Africa, non rubare diamanti come la Lega. Preferisco perdere punti nei sondaggi che sapere di gente che muore e perdere la faccia davanti ai figli. Si vive meglio in Italia, che è tra i primi in classifica nella qualità di vita ma ci sono anche problemi sanitari di cui il PD si è occupato, come il fine vita, il dopo di no, insieme alla qualità di vita, perché il PIL non vale la vita buona di una persona”.

Critiche del M5S: “Alla faccia dell’onestà con i bonifici revocati, dopo tante critiche sul PD – ancora Renzi – Accordo di Parigi importante per i nostri figli come innovazioni tecnologiche. Abbiamo bisogno di un PD che vada per casa dicendo che si sono fatti degli errori, che manca qualcosa da fare ma tutti sbagliano, nessuno è perfetto. La battaglia per il referendum costituzionale la rifarei anche domani, era una battaglia che serviva all’Italia, non per me. La legge elettorale sarebbe diversa oggi con il referendum vinto, a fine serata si saprebbe chi è il vincitore”.

Scuola: “Abbiamo messo 9 miliardi nella scuola, facendo arrabbiare tutti – ha continuato – Soldi nell’edilizia scolastica, aumentando il numero degli insegnanti, parlando di alternanza scuola-lavoro per gli studenti, non per sfruttarli ma per far capire la loro importanza alle imprese. Chi investe 10 mld nelle scuole sa dove va il futuro, tutto parte dai banchi di scuola, specie con l’avanzamento tecnologico rampante. Bisogna difendere gli insegnanti, non i ragazzi. Per me politica è fare sì che i bambini siano fieri del nostro lavoro. Gli altri parlano male della politica mentre noi pensiamo che sia giusto occuparsi del futuro dei nostri figli. Non vogliamo che sia il cinismo e lo scetticismo a vincere, noi vogliamo credere in quello che facciamo. Per noi orgoglio e passione, specie in Toscana, sono un pregio. Noi abbiamo tolto  il paese dalle sabbie mobili, non fermiamoci adesso”.



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