Terremoto a Kos: tornati a casa i sei senesi che si trovavano sull'isola

Di Redazione | 23 Luglio 2017 alle 1:04

Terremoto a Kos: tornati a casa i sei senesi che si trovavano sull'isola

Due coppie con bambini nell’isola greca colpita dal terremoto

Sono tornati a Siena sabato mattina i sei senesi che si trovavano in Grecia, nell’isola di Kos, colpita dal fortissimo terremoto di giovedì notte che ha provocato anche due morti e moltissimi feriti. Sono partiti appena in tempo visto che l’ultima scossa, avvenuta sabato sera, ha costretto ad evacuare anche l’aeroporto.

Elisa e Filippo con il piccolo Giulio, e Lisa e Riccardo con la piccola Martina, non dimenticheranno certamente questa vacanza.

“Una vacanza da sogno fino a giovedì notte. Noi non eravamo proprio nella città di Kos, ma a Kardamena cittadina che dista meno di trenta chilometri in un’isola che è comunque molto piccola. Stavamo dormendo quando siamo stati svegliati dalla scossa, fortissima e infinita. Non riuscivamo a stare in piedi, non c’era nessuna possibilità di muoversi. Ci siamo trovati impotenti in ginocchio sul letto. Quando la prima scossa è leggermente diminuita abbiamo avvolto i bambini terrorizzati nelle lenzuola e siamo fuggiti all’esterno. Eravamo tutti in pigiama, chi in mutande, molti scalzi, e istintivamente siamo andati verso la piscina che ci sembrava lo spazio più ampio. La scossa era stata così violenta che l’aveva svuotata e quello sciabordio dell’acqua sbattuta fuori dalla piscina lo sento ancora nelle orecchie”.

Con la scossa ancora in corso (dice sia durata circa due minuti), tutti gli ospiti del residence si radunano in piscina, che però è esposta dalla parte del mare.”Gli addetti del residence ci hanno detto di spostarci subito, perchè dopo la scossa il timore più grande è stato quello dello tsunami. In un’isola così piccola le protezioni sono davvero poche. Siamo andati dall’altra parte del residence, in modo che l’edificio ci proteggesse dal mare. Lì ci hanno portato i materassini delle sdraio che abbiamo steso a terra per far dormire i bambini. Per loro, dopo la prima paura, è stato un gioco. Per noi le ore successive, con scosse continue, è stato un incubo. La nostra partenza era programmata per sabato mattina ed è stato possibile rispettarla, ma all’aeroporto era caos, con tutti i turisti che cercavano un posto in aereo per lasciare l’isola il prima possibile”.

“A Kardamena non ci sono stati danni, ma abbiamo viaggiato con ragazzi che erano a Kos proprio nel locale crollato, e ci hanno raccontato scene allucinanti. Molti giovani non sono rimasti feriti per i crolli, ma per il panico che si è scatenato nella piazza quando è andata via la luce dopo la scossa. La gente ha finito per calpestarsi in un fuggi fuggi senza meta tra bottiglie rotte e calcinacci”.

(Nella foto il caos all’aeroporto di Kos per lasciare l’isola)

 

 



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