Tredicenne accoltellato. Parla il Sindaco di Torrita

Di Redazione | 16 Settembre 2017 alle 12:44

Tredicenne accoltellato. Parla il Sindaco di Torrita

Giacomo Grazi: “Non speculiamo sull’accaduto”.

La vicenda del tredicenne accoltellato a Torrita di Siena si arricchisce ogni giorno di nuovi elementi. Per fare chiarezza, ieri abbiamo intervistato la madre del ragazzo tunisino, oggi invece vi proponiamo in esclusiva le parole del Sindaco di Torrita Giacomo Grazi.

«Al momento posso solo dire cose piuttosto generiche sull’accaduto perché trattandosi di minorenni, alcuni dei quali con problemi di natura sociale e già seguiti dai nostri servizi sociali, ci è stata imposta dalla Procura della Repubblica e dal comando dei Carabinieri di Torrita la massima riservatezza. Quando è successo il fatto ero fuori Torrita e dopo un giorno di consultazioni con il Maresciallo abbiamo deciso di uscire in maniera formale, stando vicini alla famiglia dell’accoltellato e cercando di capire i motivi del gesto. Purtroppo qualche nostro concittadino ci sta accusando di omertà, ma non è così. E’ accaduto un fatto grave e rimane tale sia che il Sindaco esca con delle dichiarazioni sia che rimanga in silenzio. Sono uscite anche delle voci secondo le quali ci sarebbe un gruppo di giovani che gira per Torrita armato di coltello, ma sono solamente bugie. Si tratta di un fatto isolato che a mia memoria, avendo 40 anni, non ricordo fosse mai successo. Purtroppo è accaduto, in un momento anche particolare a livelo sociale non solo Italia, ma nel mondo. Speravo che a Torrita una cosa simile non sarebbe mai accaduto e invece dobbiamo fare i conti con la realtà. Cerchiamo di gestirla nel miglior modo possibile, provando a capire il motivo per cui è accaduto un fatto simile. Per fortuna il ragazzo non è stato colpito in maniera mortale, la lama è entrata nella parte laterale del fianco. Il ragazzo appena successo il fatto non ha voluto raccontare niente, ma il giorno successivo la madre ha notato la ferita e la grande perdita di sangue e non ha creduto alla versione del figlio che sosteneva di essere caduto. In Ospedale il giorno successivo il ragazzo ha confessato facendo i nomi dei responsabili. Siccome a Torrita stiamo gestendo 8 ragazzi senegalesi, qualcuno sui social ha anche montato delle storie totalmente inventate strumentalizzando l’accaduto. Il fatto non è legato all’ospitalità di questi 8 senegalesi né ad un fatto di razzismo. E’ stata una discussione tra 2 gruppi di ragazzi, purtroppo finita male. Ci dispiace tantissimo per l’accaduto, ma non vogliamo né amplificare né sottovalutare l’evento».



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