Amiata: emergenza pediatra, cessata attività: assistenza bambini dirottata su medici di base

La Asl Toscana Sud Est infatti ha informato tutti i genitori dei bambini amiatini che dal 31 Agosto cesserà l'attività del pediatra di base senza aver trovato un sostituto. L'assistenza ai bambini sarà dirottata sui medici di base

Di Redazione | 24 Agosto 2022 alle 18:00

Se è vero che la pandemia ci ha fatto capire quanto siano determinanti la sanità pubblica e l’assistenza domiciliare dei medici, ancora però qualche problema a cui dare risposta c’è. Questa volta alla base della problematica ci sarebbe la cessazione dell’attività del pediatra di base di assistenza ai bambini della zona dell’Amiata senese. Nella giornata di ieri infatti l’Asl Toscana Sud Est ha informato, inviando messaggi e mail, tutti genitori dei bambini seguiti dal pediatra del distretto amiatino senese sul termine dell’attività pediatrica di base dal prossimo 31 Agosto. Una notizia che fa preoccupare di nuovo le famiglie della zona di Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, Radicofani e di tutta l’Amiata che si ritrovano senza una figura di riferimento come quella del pediatra. La soluzione prospettata è quella di dirottare l’assistenza dei bambini sui medici di base dei genitori, un rimedio che non può che essere temporaneo fino a quando l’Azienda Sanitaria Locale non riuscirà a trovare il sostituto pediatra per cui già da mesi gli uffici del distretto stanno lavorando alla ricerca di una figura che voglia e che possa svolgere questo fondamentale compito.

Il Sindaco di Radicofani Francesco Fabbrizzi, tramite una nota, ha voluto informare la cittadinanza di questo disservizio per cui dal 1° Settembre la consulenza dei pediatri sarà assicurata dai Medici di Famiglia all’interno della loro gestione ordinaria delle attività. Mentre presso la Casa della Salute di Abbadia San salvatore del distretto di Piancastagnaio saranno a disposizione tre giorni a settimana i pediatri per l’attività programmata. Una situazione che non può che essere transitoria visto il carico massiccio che i Medici di Famiglia già hanno con i propri assistiti ai quali si aggiungono anche i bambini, un volume di pazienti sproporzionato che andrebbe a complicare la già delicata condizione dell’assistenza sanitaria dei territori.



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