Anni di piombo: 35 anni fa i terroristi di Prima Linea colpiscono a Siena e uccidono due carabinieri

Di Redazione | 21 Gennaio 2017 alle 17:23

I terroristi rapinano l’agenzia tre del Monte dei Paschi e nella fuga uccidono due carabinieri

Giovedì 21 gennaio 1982 Siena sprofonda nell’incubo del terrorismo che sta sconvolgendo l’Italia.

Dopo una rapina a mano armata all’agenzia del Monte dei Paschi alle Terrazze, sette affiliati all’organizzazione terroristica “Prima Linea” salirono su un autobus della linea Siena-Montalcino.

Sulla SS 2 Cassia, in località Fede, il maresciallo capo Augusto Barna, comandante della Stazione Carabinieri di Murlo, i carabinieri ausiliari Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano, entrambi della Stazione Carabinieri di Monteroni d’Arbia, durante un normale servizio perlustrativo, informati via radio della rapina, fermarono l’autocorriera di linea diretta a Montalcino.

Mentre il maresciallo Barna procedeva al controllo dei passeggeri insospettito dall’atteggiamento e dalle risposte fornite da due passeggeri, un altro passeggero seguiva il maresciallo e, appena uscito dal pullman, esplose nei confronti dei tre militari numerosi colpi d’arma da fuoco. I due carabinieri furono feriti mortalmente, mentre il maresciallo Barna, seppure ferito in più parti del corpo, rispose al fuoco dei malviventi uccidendone uno (Lucio Di Giacomo) e ferendone un altro.

Il gruppo criminale, costituito da altre 5 persone, si allontanò in direzione di Buonconvento, dove avevano un covo, a bordo di una autovettura abbandonata sulla strada dal proprietario datosi alla fuga per il terrore. Nel corso delle battute organizzate furono tratti in arresto e condannati gli altri 5 componenti, tutti risultati appartenenti al gruppo terroristico resosi responsabile di altri gravi delitti.

Il maresciallo Barna è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare, mentre i carabinieri ausiliari Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano sono stati insigniti della Croce d’Oro al Valor Militare alla memoria per avere “sacrificato la propria vita nel generoso slancio al servizio della collettività”.



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