Caso Franci, il Comune di Siena: “Nessuna contrapposizione, ma serve una gestione condivisa”

Il vicesindaco Andrea Corsi e i membri dimissionari dal Cda fanno il punto in una conferenza stampa: "Sono mancate in questi ultimi mesi, purtroppo, capacità e volontà di condivisione. E’ stato più volte disatteso quanto disposto dall’articolo 1 dello Statuto dell’Istituto Franci, ovvero di una condivisione e sintonia con il Comune di Siena. Noi siamo qui, a disposizione anche con l’amministrazione provinciale sapendo che il buon amministratore è quello che trova un equilibrio fra le esigenze particolari dei vari gruppi coinvolti"

Di Redazione | 18 Ottobre 2021 alle 16:01

“Nessuna contrapposizione, ma serve una gestione condivisa dell’istituto Rinaldo Franci e non una gestione privatistica con denaro pubblico, che sembra si voglia portare avanti per finalità politiche”. E’ il messaggio che arriva dalla conferenza stampa di oggi, promossa dal Comune di Siena sul presente e futuro dell’istituto musicale Rinaldo Franci.

“Vogliamo dare un segnale di apertura – ha iniziato così la conferenza stampa il vicesindaco Andrea Corsi – Abbiamo sentito l’esigenza di fare un po’ il punto e provare a distendere il clima che si è creato. Voglio che sia chiaro che la contrapposizione tra il Comune di Siena e l’istituto Franci non esiste. Abbiamo a cuore il futuro del Conservatorio, ma chiediamo un po’ di buon senso. Abbiamo pensato a tante soluzioni per risolvere la situazione degli studenti distaccati a Montarioso, ma sono state tutte rifiutate dal Franci. Noi vogliamo mediare tra le varie esigenze ma non accettiamo che ci vengano imposte delle soluzioni preconfezionate”.

“Vogliamo che si faccia luce – ha spiegato ancora Corsi – su come in questo periodo storico il Franci viene amministrato. Sono mancate in questi ultimi mesi, purtroppo, capacità e volontà di condivisione. E’ stato più volte disatteso quanto disposto dall’articolo 1 dello Statuto dell’Istiututo Franci, ovvero di una condivisione e sintonia con il Comune di Siena. Noi siamo qui, a disposizione anche con l’amministrazione provinciale sapendo che il buon amministratore è quello che trova un equilibrio fra le esigenze particolari dei vari gruppi coinvolti. Ricordo che l’amministrazione comunale ha da sempre contribuito, in maniera concreta, al sostentamento di questa eccelelnza territoriale”.

Presenti alla conferenza stampa anche Miranda Brugi e Paola Giusti dimissionarie dal C.d.A. dell’Istituto Franci. “Mi sono dimessa perché dopo un periodo di ottima collaborazione mi sono trovata in un clima di aperta ostilità – ha spiegato Paola Giusti – Il Comune è stato definito un organo esterno, dopo tanti anni di collaborazione e ad un certo punto di sono sentita esclusa e ostacolata. Ho invitato più volte a trovare un compromesso ma non è stata trovato”.

“Ho avuto l’onore di essere stata designata come rappresentante dell’amministrazione nel C.d.A. del Franci – ha spiegato Miranda Brugi – La mia nomina non è mai stata ratificata eppure sono passati due mesi. Le motivazioni dovrebbero essere rese note, ma questo non è successo: è grave oltre che offensivo e temo che il ministero non c’entri nulla, è una disattenzione generale”.

“Il fuituro del Franci? – ha concluso – Ora che non sono più dentro al C.d.A. non mi esprimo, ma come privata cittadina mi auguro che si arrivi ad un obiettivo condiviso mettendoci buon senso e considerazione per i ragazzi. Ma non si può non tenere conto che il Comune è proprietario dell’immobile, tutti devono cedere qualcosa e il Piccolomini ha già dato, andando a Montarioso. Dire che il Franci non può cambiare sede perché non si può spostare un pianoforte non ha senso, studenti e insegnanti si sono sempre mossi”.



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