Whirlpool non si siede neanche al tavolo ministeriale. Si è tenuto oggi il vertice a cui erano invitati il ministro del lavoro Andrea Orlando, i sindacati e l’azienda statunitense. Tutti presenti tranne quest’ultima che ha rimbalzato l’appuntamento con un breve comunicato in cui afferma che non si presterà ad alcun confronto fino al 21 ottobre, giorno in cui è fissata la chiusura definitiva del trimestre. Questa assenza ha, se possibile, alzato ancora di più il livello di allerta dei sindacati. La paura diffusa tra gli addetti ai lavori è che Whirlpool abbia già intavolato una vendita, o quantomeno preso già una decisione definitiva, evitando il confronto.
In gioco ci sono tutti gli stabilimenti dell’area Emea (europa, medio oriente e africa) e la voce che circola da mesi, mai confermata nè smentita, di una eventuale chiusura di tutti i siti entro giugno del 2024 con il passare del tempo assume sempre più veridicità.