Consorzio Agrario Siena, Cia e Upa: “Ingresso in CAI fine rapporto con territorio e agricoltori, lavoratori a rischio”

A sottolinearlo sono Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani di Siena, e Nicola Ciuffi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, a poche settimane dalla prossima assemblea dei Soci del Consorzio Agrario di Siena

Di Redazione | 8 Dicembre 2021 alle 9:54

“Se andrà in porto il progetto di Coldiretti di far confluire il Consorzio Agrario di Siena e Arezzo in CAI – Consorzi Agrari d’Italia, si perderà qualunque tipo di rapporto con il territorio e con gli agricoltori, oltre a probabili e pesanti conseguenze per i lavoratori”.

A sottolinearlo sono Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani di Siena, e Nicola Ciuffi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, a poche settimane dalla prossima assemblea dei Soci del Consorzio Agrario di Siena.

“L’accordo che le associazioni agricole avevano faticosamente ‘partorito’ nello scorso mese di giugno, nonostante disattendesse pesantemente nei numeri sulla rappresentanza in CdA, quanto sottoscritto dalle stesse in occasione del precedente rinnovo del 2018 ed a valere dallo stesso per i prossimi due mandati con opzione per il terzo – teso a garantire una gestione unitaria e paritetica negli organi del consorzio -, è  stato fatto saltare con un blitz da parte della maggioranza in consiglio facente capo a Coldiretti – proseguono Berni e Ciuffi –.  Nonostante disattendesse quanto già sottoscritto nel 2018 , l’accordo di giugno 2021 è stato accettato da Cia e Unione Provinciale Agricoltori perché,  come garantito  dai vertici senesi di Coldiretti nell’incontro fra le associazioni, non prevedeva assolutamente l’adesione a CAI,  bensì, invece, la riconferma del direttore e la prosecuzione del Piano industriale già approvato dall’assemblea e che già al momento dell’accordo  stava portando risultati di risanamento positivi e concreti, oggi ulteriormente consolidati.  Un Piano di risanamento e sviluppo che anche grazie all’ingente patrimonio che il Consorzio detiene nelle proprie disponibilità, riscuote il sostegno del sistema bancario, offre garanzie ai lavoratori della struttura consortile e a tutti gli agricoltori delle province di Siena e Arezzo che conferiscono al Consorzio”.

Evidentemente le indicazioni provenienti da Roma sono state perentorie rispetto al progetto che Coldiretti sta portando avanti a livello nazionale in merito al Progetto Consorzi Agrari d’Italia ed alla faccia della salvaguardia degli interessi del territorio senese e aretino, della autonomia dello stesso, degli interessi degli agricoltori e dei dipendenti del Consorzio, i vertici senesi hanno calpestato perfino la loro dignità ed hanno agito di conseguenza. Il colpo di mano finale è stato repentino ed irrispettoso ed è coinciso con la prematura scomparsa del compianto neo presidente del Consorzio, Giuseppe Bicocchi. Così si è messo fine ad un accordo sottoscritto dall’agricoltura senese nel 2018 per interessi che nulla hanno a che vedere con le prerogative del territorio senese ed aretino.

Il CdA eletto a seguito dell’accordo di giugno 2021 raggiunto dalle associazioni agricole prevedeva due membri dell’Unione Provinciale Agricoltori – fra cui il presidente -; due membri espressione della Cia Agricoltori Italiani e cinque membri appartenenti a Coldiretti. Poi con il decesso di Bicocchi, il mancato rispetto dell’accordo da parte di Coldiretti che si è presa anche il presidente ed ha tentato di rafforzare ulteriormente la propria maggioranza in consiglio cooptando un proprio rappresentante al posto del rappresentante dell’UPA.

“Come se non bastasse – aggiungono i presidenti di Cia Siena e Upa Siena – è stato sostituito anche il direttore Ado Guerrini che stava portando risultati importanti, mettendo in pratica il Piano industriale approvato dalla assemblea dei soci del Consorzio, a dimostrazione che lavorando in maniera seria, organizzata e condivisa i risultati si ottengono, ma evidentemente non era questo l’interesse di una parte”.

Ben oltre 130 richieste di convocazione dell’Assemblea sono state inviate nei giorni scorsi dai soci al presidente del Consorzio Agrario con la richiesta al primo punto all’ordine del giorno la riconferma del piano industriale già precedentemente approvato dalla stessa. Viceversa, l’attuale maggioranza del consiglio di amministrazione del Consorzio pur accogliendo alcuni punti proposti dai propri soci ha sì convocato l’Assemblea, ma ha disatteso il primo punto richiesto, che è quello che poi conterà per le sorti future del Consorzio.

Il primo punto invece proposto all’assemblea dalla maggioranza Coldiretti nel CdA è l’adesione del Consorzio al percorso di integrazione aziendale denominato Progetto Consorzi Agrari d’Italia. L’auspicio e che tutti i soci del Consorzio decidano e boccino la proposta, si ritorni ad impegnarsi sul piano industriale già precedentemente approvato dalla assemblea dei soci del CAP, si proceda ad un allargamento del Consiglio di Amministrazione per garantire una gestione unitaria da parte di  tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Consorzio Agrario di Siena ed Arezzo e della Agricoltura di questo territorio.

“Siamo molto preoccupati per le sorti dello storico Consorzio Agrario di Siena, che proprio quest’anno è arrivato ai 120 anni dalla nascita e che ha rappresentato per oltre un secolo un pilastro dell’agricoltura senese e toscana – concludono Berni e Ciuffi -. L’entrata in CAI sarebbe la perdita del Consorzio Agrario come lo abbiamo sempre conosciuto, sarebbe la fine di un rapporto con il territorio che ha garantito reddito e sicurezza agli agricoltori; non avrebbe più autonomia con una gestione lontana dagli interessi degli agricoltori senesi ed aretini”.



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