Contrada del Nicchio e Centuripe uniti dall'Arte dei Vasai

Al centro della celebrazione, i Santi Giacomo e Filippo, patroni dell’Arte dei Vasai e avvocati spirituali del Nicchio

Di Redazione | 16 Maggio 2025 alle 15:03

Tradizione, arte e identità si fondono in un gemellaggio dal profondo significato simbolico e culturale: quello tra la Nobile Contrada del Nicchio e il Comune di Centuripe, in occasione della Festa dell’Abbadia Nuova. Al centro della celebrazione, i Santi Giacomo e Filippo, patroni dell’Arte dei Vasai e avvocati spirituali del Nicchio.

La festa, che ogni anno assume un forte valore spirituale e identitario per la Contrada, quest’anno si arricchisce della partecipazione di Centuripe, città siciliana celebre per la sua antica tradizione ceramica ellenistica.

Proprio da questo legame con la ceramica nasce la collaborazione, sfociata in una mostra di circa 30 opere realizzate da Maestri Vasai centuriperi, testimonianza viva di un dialogo artistico tra due comunità che, seppur lontane geograficamente, condividono la passione per la bellezza e l’artigianato.

“La festa all’Abbadia – spiega il priore del Nicchio, Davide Losi – è per noi prima di tutto una festa spirituale, ma anche un’occasione per valorizzare la nostra tradizione ceramica, erede dell’Arte dei Vasai. Quest’anno, con grande entusiasmo, abbiamo voluto aprire un dialogo con Centuripe, città che vanta una storia millenaria nella lavorazione della terracotta”.

L’idea della collaborazione nasce grazie al prefetto di Siena, Matilde Pirrera, con il supporto anche del Sindaco Nicoletta Fabio.

Un’iniziativa che, come ha sottolineato il Sindaco, mostra quanto le contrade, spesso percepite come realtà chiuse e autoreferenziali, possano invece farsi promotrici di scambi culturali e relazioni istituzionali.

“Quando il priore del Nicchio mi chiese se conoscessi un Comune siciliano con cui gemellarsi – racconta il Prefetto Pirrera – ho subito pensato a Centuripe, città ricca di storia e cultura. Questo progetto rappresenta un ponte tra territori e un esempio di quanto i senesi possano offrire al proprio territorio, anche al di là delle mura cittadine”.

L’evento si propone quindi non solo come celebrazione della fede e della tradizione contradaiola, ma anche come incontro tra culture, arti e comunità, in un’ottica di valorizzazione reciproca e apertura al dialogo.



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