Guerra in Ucraina: oltre 100 pacchi da Belforte e Radicondoli ai profughi

Una raccolta importante che ha coinvolto tanti cittadini, grazie all’iniziativa lanciata del Circolo Arci Belforte a cui hanno partecipato attivamente la farmacia, la Bottega Belforte, e la Coop Radicondoli

Di Redazione | 4 Marzo 2022 alle 13:30

Sono partiti da Belforte oltre 100 pacchi di vestiti, farmaci, shampoo, generi alimentare e tanti altri prodotti destinati a tante persone ucraine profughe che sono al confine tra Ucraina e Ungheria.

Una raccolta importante che ha coinvolto tanti cittadini di Belforte e di Radicondoli grazie all’iniziativa lanciata del Circolo Arci Belforte a cui hanno partecipato attivamente la farmacia di Radicondoli, la Bottega Belforte, la Coop Radicondoli.

“Ringrazio davvero tutti coloro che hanno aderito. E ringrazio in primo luogo l’Arci Belforte che ha coordinato questa attività – dice Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli – Anche il luogo dove è stato organizzato il “centro di smistamento” dai cittadini di Belforte ha un forte significato: ovvero presso “la casa della memoria”.

C’è stata una vera e propria corsa alla solidarietà che significa accoglienza e ricerca della pace. Un segnale che deve partire da ogni istituzione, perché il cessate il fuoco e la diplomazia, il dialogo devono prevalere seguendo l’esempio che Papa Francesco ci ha dato in questi giorni. La pace è parte di noi, della nostra popolazione che ha vissuto la guerra e ha lottato per respingere l’invasione, cercando democrazia e libertà: valori universali dell’uomo”.

“Tutto è nato da una iniziativa popolare, il Circolo Arci di Belforte ha sposato l’idea e coordinato il tutto. Siamo ripartiti dalla casa dalla memoria. Dico grazie alle persone che ci hanno stimolato a farlo e hanno partecipato – fa notare Fabio Torriti, presidente Circolo Arci Belforte – Abbiamo avuto una adesione totale e raccolto talmente tanti prodotti che non avremmo mai pensato”.

Come nasce questa esperienza? Da un contatto, con persone che risiedono a Belforte e che hanno parenti che sono riusciti ad arrivare in questo territorio, a Belforte, scappando dall’Ucraina. “Una giovane donna con due bambini, attraverso i bus che dall’Ungheria arrivano in Italia, è arrivata qui, da noi – racconta Torriti – Attraverso di lei siamo riusciti a pensare di mandare dei prodotti in Ungheria, a Cop, una piccola cittadina di 8mila abitanti al confine con l’Ucraina dove sono arrivati migliaia di profughi”.

E lì che il bus, che fa la spola con l’Italia, con gli oltre 100 pacchi pieni zeppi della solidarietà di Belforte e Radicondoli sta andando.

“Ci sono medicinali, viveri, pannolini per bambini, vestiti di tutti i tipi, torce, pile, cibo per animali, prodotti per la cura del corpo. C’è tutta la nostra solidarietà e il nostro impegno per aiutare le persone e dire sì alla pace, subito”.



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