La telemedicina azzera le distanze: all’ospedale di Abbadia San Salvatore il controllo a distanza dei pacemaker

In diretto collegamento con gli ambulatori dell’ospedale di Nottola, sarà possibile effettuare i controlli ordinari dei pacemaker senza far arrivare direttamente le persone residenti sull’Amiata

Di Redazione | 6 Marzo 2021 alle 11:36

Un totem per controllare a distanza il pacemaker e annullare così le distanze e le difficoltà di spostamento, opportunità sempre rilevante e a maggior ragione in questo periodo. L’Asl Toscana sud est ha attivato lo strumento all’ospedale di Abbadia San Salvatore ed è in diretto collegamento con gli ambulatori dell’ospedale di Nottola, dove sarà possibile effettuare i controlli ordinari dei pacemaker far arrivare direttamente le persone residenti sull’Amiata. È uno dei grandi vantaggi connessi all’utilizzo della telemedicina, di cui in questa fase potranno usufruire in autonomia e con grande facilità d’uso le circa trenta persone residenti nella zona amiatina portatrici di pacemaker.

“Questo strumento – afferma Franco Bui, direttore della Cardiologia di Nottola e Abbadia San Salvatore – è di grande importanza perché consente il controllo a distanza dei pacemaker da un ospedale come quello di Nottola dove è presente l’elettrofisiologia. Questo eviterà lunghi spostamenti a persone spesso anziane o costrette magari a prendere permessi dal lavoro per un controllo di routine”.

Al paziente sarà sufficiente recarsi all’ospedale di Abbadia San Salvatore ed effettuare il test con il totem, per le verifiche periodiche del pacemaker. Da qui l’analisi verrà trasmessa al server e riversata sui computer del reparto di Cardiologia a Nottola, dove gli specialisti potranno così esaminare i risultati del controllo.

“L’utilizzo di questa tecnologia – spiega Rosa La Mantia, direttore degli ospedali di Nottola e Abbadia San Salvatore – rappresenta un’innovazione rilevante nella modalità di gestione dei pazienti, soprattutto in un periodo come questo. La telemedicina rappresenta una soluzione importante ed è una soddisfazione riuscire ad applicarla in questi termini. Abbiamo scelto l’ospedale di Abbadia San Salvatore perché è proprio nelle aree periferiche che risulta decisivo inserire adeguamenti tecnologici per garantire maggiore sicurezza per i cittadini”.



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