Lavori alla scuola, il Comitato Civico San Rocco a Pilli attacca il sindaco di Sovicille

"I lavori sono in ritardo di 82 giorni dalla data prevista"

Di Redazione | 29 Novembre 2022 alle 19:15

“Egregio Sindaco di Sovicille, che la gestione delle tempistiche non fosse una delle migliori caratteristiche dell’Amministrazione comunale ce ne eravamo accorti da anni, purtroppo, in diverse occasioni. Che si arrivasse a dover creare un simile disagio ai nostri figli, però, non ce lo saremo mai aspettati. “Ci chiediamo se qualcuno che lavora negli uffici dell’Amministrazione ha figli in età scolare. Forse no”.

Comincia così la lettera che il Comitato Civico San Rocco a Pilli indirizza al sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti sollevando il problema della scuola

“Forse proprio per questa mancanza di “empatia” con i genitori e gli insegnanti della Scuola di San Rocco a Pilli  – prosegue la lettera – che i lavori di “ammodernamento” sono iniziati durante il periodo delle lezioni, quando la scuola, come è noto, resta chiusa per 3 mesi l’anno. A cui si aggiunge una non meglio chiara chiusura anche dell’altro spazio di verde della scuola, perché dicono sia “troppo fangosa”.

I lavori sono stati annunciati dall’arrivo delle reti, installare ormai da almeno tre settimane, senza che si sia ancora visto un solo operaio a iniziare le opere previste.

Il cartello, tuttavia, riporta come data di avvio lavori la data dell’8 settembre 2022, con relativa durata prevista di 41 giorni. Se la matematica non è una opinione, sarebbero dovuti concludersi il 19 ottobre 2022. Siamo al 29 novembre (ben 82 giorni!) e i lavori non sono neppure iniziati.

Tutto questo con estremo disagio per i bambini della scuola, privati dello spazio di verde che, durante l’intervallo, permetteva loro di distrarsi dagli impegni scolastici. Chiusi da giorni nelle classi per 8 ore al giorno, senza poter uscire a respirare aria buona. Disagio per i genitori che all’ingresso e all’uscita da scuola si trovano assembrati in un cul-de-sac di pochi metri quadri. Immaginiamo anche il disagio per insegnanti e addetti della scuola.

Non entriamo nel merito dei lavori che sembrano prevedere l’installazione di condizionatori dentro le aule, quando magari una migliore progettazione in fase iniziale avrebbe evitato questi ulteriori intervento. Ci chiediamo anche se non sarebbe stato meglio intervenire con oscuranti alle finestre, intervento passivo, come le tendenze attuali sembrerebbero suggerire per mitigare certe problematiche.

In ogni caso, la domanda che ormai circola da giorni tra i genitori della scuola è sempre la solita: quando finirà questo disagio? Quando potranno, i nostri bambini, tornare a poter beneficiare dell’area verde intorno alla scuola durante l’intervallo, per distrarsi e respirare un po’ di aria?

“Certi di una Sua risposta e di un Suo intervento per far chiarezza sulla situazione e sui ritardi, accumulati già in fase iniziale, porgiamo distinti saluti”, chiude la lettera.



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