Maxi furto di rame in Valdelsa, Carabinieri scoprono e denunciano banda di ladri nomadi

Nel novembre 2021 furono rubati da una ditta 140 quintali di rame da 150mila euro, denunciate 6 persone, provenienti da Roma, per furto aggravato, tentato furto e ricettazione

Di Redazione | 8 Febbraio 2023 alle 13:30

I Carabinieri della Stazione di Poggibonsi, a conclusione di una complessa attività di indagine durata più di un anno, hanno scoperto gli autori di furto di 140 quintali di rame avvenuto ai danni di una ditta di trasformatori della Valdelsa nel 2021.

Nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2021, una banda di ladri proveniente da Roma, si era introdotta in un’azienda limitrofa a quella oggetto di furto, dove si era impossessata di un muletto ed un autocarro. Con questi automezzi i ladri sono poi entrati nel piazzale della ditta di trasformatori dove, dopo aver divelto il portone d’ingresso del magazzino, avevano asportato circa 140 quintali di rame in bobine, per un valore commerciale all’ingrosso stimato circa 150.000 euro.

Le indagini sono state subito avviate dalla Stazione Carabinieri di Poggibonsi sia attraverso l’esame dei sistemi di videosorveglianza che mediante servizi investigativi classici di pedinamento, permettendo di comprendere che il materiale asportato era stato consegnato ad una impresa toscana che gestisce la raccolta e la commercializzazione di materiale ferroso.

Inoltre, i militari dell’Arma hanno identificato i presunti autori del furto, che in gran parte sono risultati provenienti da un campo nomadi della città di Roma. Tutti cittadini pregiudicati che, periodicamente, con l’appoggio anche di un parente domiciliato in un campo nomadi fiorentino, secondo l’ipotesi accusatoria si dedicavano alla commissione di furti di rame e materiale ferroso presso varie imprese produttrici del Lazio, dell’Abruzzo e della Toscana.

I Carabinieri di Poggibonsi, al termine di questa complessa e lunga attività di ricostruzione delle condotte e di identificazione degli indagati, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena sei persone, cinque stranieri e uno italiano, poiché ritenuti responsabili del reato di furto aggravato, tentato furto e ricettazione.



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