Monteroni e Ponte a Tressa più protette dalle piene del torrente Arbia

II progetto del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud prevede la realizzazione di scogliere sulle sponde erose del corso d’acqua e anche lavori nei punti dell’alveo in cui le piene hanno fatto accumulare materiale che ostacola il regolare scorrimento del torrente verso valle

Di Redazione | 24 Luglio 2021 alle 11:36

Monteroni d’Arbia e la frazione di Ponte a Tressa saranno più protetti dalle piene del torrente Arbia dopo un importante intervento del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud.
II progetto prevede la realizzazione di scogliere sulle sponde erose del corso d’acqua e anche lavori nei punti dell’alveo in cui le piene hanno fatto accumulare materiale che ostacola il regolare scorrimento del torrente verso valle, la cosiddetta riprofilatura. E’ interessato un tratto del torrente che inizia nel comune di Siena, a Isola d’Arbia, per poi proseguire a Ponte a Tressa e Le More, fino a Monteroni.
Dopo l’esondazione dell’Arbia nel novembre del 2019, le indagini di Cb6 hanno evidenziato la necessità di un intervento profondo che non si limitasse ai consueti e previsti manutenzioni e sfalci della vegetazione infestante, ma anche ad azioni più profonde come scogliere di protezione ed escavi. Il progetto esecutivo, approvato e finanziato dalla Regione Toscana, prevede un investimento di 500mila e l’inizio dei lavori è atteso entro la fine del 2021.
“Devo ringraziare il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – afferma Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia – per l’impegno dimostrato nei confronti della nostra comunità, provata da tre recenti eventi alluvionali. Quanto accaduto nel 2013, nel 2015 e nel 2019 ci dimostra che con i cambiamenti climatici la lotta contro le calamità è costante e che solo prevenzione e manutenzione possono ridurre i pericoli”. “Questo progetto, peraltro – aggiunge il primo cittadino – interessa direttamente il capoluogo e una delle frazioni più popolate del nostro comune. Fa seguito all’intervento effettuato sul torrente Sorra e va a mitigare una vulnerabilità idraulica del territorio”.
Le scogliere saranno rese verdi con tecniche di ingegneria naturalistica: attraverso il taleaggio si darà modo a piante autoctone di attecchire. “Se la tutela dell’incolumità pubblica è il nostro primo obiettivo – afferma Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – ormai è costante anche l’attenzione per le tematiche ambientali. Il rispetto, ma anche la tutela e la valorizzazione della flora e della fauna per noi sono fondamentali perché soltanto una convivenza virtuosa con l’ambiente può aiutare il nostro lavoro di prevenzione”.


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