Non ci si aspettava una gara in queste condizioni, ma l’ultimo lembo di monsone che ha colpito il Mandalika International Street Circuit, rimescolando le carte e ritardando la partenza della MotoGP di oltre un’ora rispetto il previsto.
Balzati in avanti i piloti abili su pista bagnata, Johann Zarco e Jorge Martin sono stati costretti a inseguire, facendo i conti con un asfalto solo accettabile e il costante rischio cadute. Dopo una funambolica, per quanto innocua imbarcata al quinto giro, lo spagnolo, autore del secondo tempo in qualifica, è scivolato tre giri più tardi alla curva 1. Più abile nel mantenere salda la situazione, Zarco ha recuperato terreno,mentre la pista andava ad asciugarsi.
Risalendo dalle retrovie, a dieci giri dal finale ha compiuto un non semplice sorpasso su Rins, raggiungendo Miller in lotta per il podio. Al quindicesimo dei venti giri previsti, ha vinto una serie di sorpassi e controsorpassi contro il pilota australianoma, Quartararo, su una Yamaha in stato di grazia, si è inserito nel duellosuperando entrambi. Con il giusto spunto, Johann ha poi dato lo strappo decisivo, conquistando e mantenendo la terza posizione fino alla bandiera a scacchi.
“Ho aspettato un po’ di tempo per comprendere il grip. Sono riuscito a non cadere e a mano a mano ho recuperato posizioni. Avrei potuto fare un risultato migliore, ma ormai era troppo tardi e sono giunto terzo” (J.Zarco)
Un risultato in parte soddisfacente per la compagine di Paolo Campinoti e Claudio Calabresi, che dopo aver dimostrato di essere forti in qualifica, può contare sui propri piloti anche in condizioni di gara estreme. Peccato per la scivolata di Martin, che rimane a secco di punti in questo inizio di stagione, anche se, dopo due sole gare, il team Pramac sta diventando la squadra Ducati di riferimento in questa MotoGP 2022.
Appuntamento al Circuito di Thermas de Rio Hondo in Argentina, nel weekend 1-3 aprile.
Alex Ricci
