Mps, processo Alexandria: difesa chiede di acquisire nuovi documenti

Di Redazione | 24 Giugno 2017 alle 17:07

Mps, processo Alexandria: difesa chiede di acquisire nuovi documenti

Accettata la richiesta della difesa, il processo slitta all’autunno

I giudici della terza sezione della corte d’appello di Firenze, davanti ai quali si svolge il processo per la vicenda legata al derivato Alexandria di Banca Mps, che vede sul banco degli imputati l’ex presidente della banca Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area Finanza Gianluca Baldassarri, condannati in primo grado dal tribunale di siena, per concorso in ostacolo alla vigilanza, a tre anni e sei mesi di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, hanno deciso l’acquisizione della nuova documentazione come chiesto dai difensori degli ex vertici di Mps.

Secondo le difese, questi nuovi documenti proverebbero che non c’è stato nessun occultamento del contratto tra Mps e Nomura sulla ristrutturazione del derivato Alexandria e che Bankitalia era pienamente informata di quanto era stato fatto dagli uffici di Mps. La procura generale si è opposta a questa richiesta.

Dopo circa un’ora di camera di consiglio, la presidente del collegio giudicante, Maria Luisa Romagnoli, ha accolto la richiesta e deciso di affidare la traduzione dall’inglese del ‘Deed of Amendment’, l’integrazione del contratto, che secondo le difese potrebbe dimostrare che il mandate Agreement stipulato da Mps con Nomura era conosciuto all’interno della banca e nessuno degli imputati lo avrebbe quindi occultato.

I giudici, invece, si sono riservati sull’eventuale richiesta di riapertura del dibattimento. Il 29 giugno prossimo sarà affidata a un perito la traduzione del documento, mentre la ripresa del processo slitterà al prossimo autunno.



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