Opera ai saluti, caos Santa Maria della Scala. Arrivano le forze dell'ordine. L'avvocato: "Gli arredi sono nostri"

Tensioni nell'ultimo giorno al Santa Maria di Opera. Scatta il contenzioso col Comune che rivendica alcuni oggetti. Di Bello: "Via dopo 16 anni, c'è rammarico"

Di Redazione | 9 Febbraio 2022 alle 17:05

Ultimo giorno, carico di tensione, al Santa Maria della Scala per la società Opera, il cui contratto per la gestione del complesso museale è scaduto (subentrerà la partecipata multiservizi Si.ge.ri.co del Comune di Siena) dopo 16 anni di lavoro.

E’ scoppiata infatti la polemica sulla scelta di Opera di sgomberare gran parte degli arredi interni al museo, alcuni dei quali sono rivendicati dall’Amministrazione comunale (si parla di numerosi oggetti), tanto che sul posto sono giunti i Vigili Urbani,  chiamati dall’Amministrazione per dirimere il contenzioso.

Di contro Opera ha chiesto l’intervento dei carabinieri: “Sono attrezzatture – puntualizza a Siena Tv l’avvocato Francesco Gaviraghi, legale di Opera – di proprietà di Opera che devono essere installate altrove, non sono di proprietà del Comune. Sono tutti oggetti acquistati da Opera, il Comune ritiene che alcune cose siano diventate sue col decorso del tempo, ma per l’ordinamento civile ciò non può avvenire”.

E c’è amarezza nelle parole di Stefano Di Bello, direttore di Opera, raggiunto dai microfoni di Siena Tv durante le operazioni di sgombero di oggetti e suppellettili da parte dell’ormai ex gestore.

“Stiamo concludendo 16 anni di gestione del Santa Maria della Scala da parte di Opera, a vari livelli. Stasera riconsegniamo il Santa Maria all’Amministrazione comunale, con un po’ di rammarico – evidenzia Di Bello – felici però di non aver disperso il patrimonio più importante, quello umano, le persone resteranno in azienda che è come una famiglia. Siamo tristi ma non scoraggiati. Ci dispiace che il contratto scada. Abbiamo piantato molto al Santa Maria, ora lo faremo ad Assisi dove inizia un nuovo percorso e lì porteremo il nostro saper fare. Non diciamo addio a Siena, Opera rafforza la sua presenza nelle gestioni museali che restano, perdiamo però una responsabilità. Siamo disponibili in ogni caso a tutto ciò che può essere valutato, e siamo disponibili anche nei confronti del Comune, in vista di possibili ulteriori sviluppi” rassicura.

 

 



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