Ospedale di Abbadia San Salvatore, arriva un chirurgo a tempo pieno per oculistica

Consentirà di passare da subito a due sedute operatorie settimanali. Il piano è aumentare fino a 500 gli interventi di cataratta all’anno - attualmente sono circa 250 - garantendo in locali idonei anche il pre-ricovero preparatorio ospedaliero e l’assistenza post intervento

Di Redazione | 1 Aprile 2021 alle 11:29

Novità importante in arrivo per l’oculistica all’ospedale di Abbadia San Salvatore, dove finora era garantita una seduta di chirurgia a settimana grazie alla convenzione stipulata con l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. L’Asl Toscana sud est ha disposto la presenza di un chirurgo dedicato per la struttura di Abbadia San Salvatore, guidata dal responsabile di struttura semplice Michele Simone, e questo consentirà di passare da subito a due sedute operatorie settimanali. Il piano è aumentare fino a 500 gli interventi di cataratta all’anno – attualmente sono circa 250 – garantendo in locali idonei anche il pre-ricovero preparatorio ospedaliero e l’assistenza post intervento.

“Questo permetterà agli utenti di questa area – spiega Andrea Romani, responsabile oculistica dell’Asl Toscana sud est – di poter effettuare tutto il percorso operatorio della cataratta nella sede di Abbadia San Salvatore, senza necessità di spostarsi. Con un indubbio vantaggio per tutta la popolazione interessata”.

Rosa La Mantia, direttore dell’ospedale di Abbadia San Salvatore, sottolinea come “sia importante continuare a potenziare le nostre attività, in particolare quelli spesso destinati a una popolazione anziana, garantendo servizi di prossimità e diminuzione dei tempi di attesa”. Per Simona Dei, direttore sanitario dell’Asl Toscana sud est, “si conferma l’attenzione continua dell’azienda per la rete ospedaliera anche in tempo di Covid, come dimostra l’incremento del percorso della chirurgia ambulatoriale in una struttura che ospita anche le cure intermedie. Un grazie ai professionisti di Abbadia San Salvatore, preziosi per garantire un’opera preziosa nell’attenzione alle patologie standard e al percorso Covid”.



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