"Per noi non esisti": i giudici di Siena così decidono per una donna che prima era uomo

Di Redazione | 21 Settembre 2017 alle 21:14

"Per noi non esisti": i giudici di Siena così decidono per una donna che prima era uomo

I giudici negano l’identità, per loro la donna che hanno davanti non esiste

Tu non esisti, tu non sei nessuno“. Pensiamo quanto può essere orribile scoprire che la società, che la giustizia, che la tua città, non riconosce la tua esistenza.

E’ quanto accaduto a Siena, in merito ad una delicatissima questione che riguarda una separazione.

Alcuni anni fa, dopo un dolorosissimo percorso, un luminare nel campo farmaceutico che abita in provincia di Siena, decide di fare outing e intraprendere il percorso per cambiare sesso ancora non terminato. Sono mesi, anni, di grande travaglio interno ed esterno, con l’esigenza di vedersi riconoscere per quello che sente di essere veramente oltre il suo aspetto fisico, scontrandosi spesso con la curiosità e qualche volta anche la cattiveria umana.

La sua sventura è stato nascere in un corpo che non sentiva suo e di esserne stata prigioniera per tanto tempo.

La nuova donna si sottopone a importanti cure, operazioni, sessioni psicologiche giorno dopo giorno. Non senza qualche difficoltà viene accettata per quello che ha sempre desiderato essere e che ora appare, cioè donna, nell’ambiente di lavoro, dagli amici e anche dalla contrada.

L’Inghilterra, paese di origine, legittimamente rilascia un passaporto che riconosce il nuovo aspetto e nome femminile ed in forza di questo documento il Comune di residenza di un paese limitrofo il capoluogo emette sempre legittimamente una carta di identità al femminile.

Ma c’è di mezzo anche una causa di separazione. L’avvocato illustra con ampia documentazione la vicenda ai giudici, spiegando che quello che un tempo era il marito, adesso è una donna, con documenti di donna.

E qui inizia l’incubo. Il collegio di giudici, del quale fanno parte anche due donne, decide che la donna non esiste, lei è nessuno. Le è negata quella identità per la quale ha tanto combattuto.

Per i giudici l’uomo non si è presentato in giudizio e quella che hanno davanti, con la gonna ed i capelli lunghi, è nessuno. Per i giudici quella persona è niente.

La notizia nei tg di RadioSienaTv



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