Prefettura Siena: immigrazione, presentato il report finale del progetto IN.TE.SE

Presentato al consiglio territoriale per l'immigrazione: “front-office di prossimità” e iniziative per combattere il caporalato. Ora si punta a un nuovo progetto finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione

Di Redazione | 28 Settembre 2022 alle 22:30

Si è oggi riunito, presso la Prefettura di Siena, il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione presieduto dal Prefetto di Siena, Maria Forte, per la presentazione del Report finale del progetto IN.TE.SE finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) del Ministero dell’Interno, ideato e coordinato dalla Prefettura di Siena e attuato dalla Cooperativa sociale Pangea e da Carretera Central.

La complessità del sistema di accoglienza dei migranti, e più specificatamente dei beneficiari appartenenti alle cosiddette categorie vulnerabili, ha, infatti, posto la Prefettura per il suo ruolo di indirizzo, controllo e coordinamento, nella necessità di definire un’analisi integrata della presenza dei cittadini stranieri in provincia. Quanto sopra con l’obbiettivo non solo di elevare gli standards organizzativi e operativi interni, bensì di migliorare, anche attraverso l’attività di mediazione linguistica e culturale e l’aggiornamento continuo delle competenze agli operatori pubblici e privati, la capacità di relazione e di comunicazione con l’utenza straniera proveniente da Paesi Terzi. Significativi in tal senso sono stati la costituzione di un “front-office di prossimità” che ha garantito un filtraggio informativo dell’utenza e la realizzazione di specifiche procedure integrate per la tempestiva rilevazione della vulnerabilità, con particolare riferimento alla fragilità psichiatrica e alle dipendenze. Altro tema al centro del progetto è stato il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento lavorativo dei migranti, con l’obbiettivo di rafforzare il bagaglio informativo degli addetti in campo. A tal fine, nei mesi scorsi sono stati attivati appositi tavoli tematici, corsi di formazione rivolti a tutti gli operatori del settore ed è stata operativa un’unità mobile composta da operatori specializzati in ambito di psicologico, antropologico e del lavoro, che si è recata presso i CAS al fine di intercettare, anche attraverso interviste ai richiedenti asilo, eventuali fenomeni di lavoro sommerso. Nel solco dell’analisi del fenomeno e in attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto il 14 luglio 2021 dai Dicasteri dell’interno, del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche agricole, alimentari e forestali e dall’ANCI, per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura, è stato poi istituito, presso la Prefettura di Siena, a supporto del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, il Tavolo Provinciale permanente sulla prevenzione e il contrasto allo sfruttamento lavorativo, quale punto di raccordo e di riferimento per il monitoraggio del fenomeno e l’analisi dei bisogni rilevabili in sede locale.

A conclusione dei lavori, il Prefetto ha ringraziato tutti gli enti in campo che hanno reso possibile la realizzazione di obiettivi molto ambiziosi. “Occorre adesso”, ha aggiunto il Prefetto, “effettuare un consuntivo dei lavori fin qui svolti e proiettarsi in avanti elaborando, se possibile, un nuovo progetto finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) del Ministero dell’Interno tenuto conto che quello attuale ha consentito di fare “rete” tra i diversi soggetti attivi nel settore dell’accoglienza e dell’assistenza, migliorando i servizi resi all’utenza anche grazie allo sviluppo di nuove professionalità sul nostro territorio”.



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