Scontro tra Italia Viva e Pd per le nomine Corecom, renziani pronti alla rottura

Scontro in Regione tra Italia Viva e Partito Democratico per le nomine del Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni. I renziani, lasciati fuori dgli eletti tra i nuovi componenti dell'Organo, minacciano la rottura e l'uscita dalla maggioranza

Di Redazione | 10 Novembre 2022 alle 18:30

È di nuovo bufera in Regione tra Italia Viva e Partito Democratico. Questa volta ad accendere la miccia sono state le nomine del Corecom, l’organo di consulenza e di gestione della Regione in materia di comunicazione: quattro dei cinque componenti vengono scelti direttamente dal Consiglio Regionale, mentre il quinto, che ne diventa presidente, viene nominato dal Presidente della Regione Eugenio Giani. I quattro scelti in Assemblea sono del PD e del centrodestra, nessuno di Itala Viva, per questo i renziani con Scaramelli in testa hanno alzato gli scudi e minacciano di far saltare il banco.

“E’ un fatto molto grave, per la prima volta in Toscana, a un partito di governo non viene consentito di esprimere un rappresentante in un organismo di garanzia su un settore molto delicato come quelle della comunicazione e dell’informazione, questo crea un precedente. Il Pd con arroganza e presunzione vuole arrogarsi tutti i posti disponibili, più perde i voti più vuole occupare poltrone, va ricondotto nella responsabilità del presidente Giani e del Pd” attacca Scaramelli.

Che sia possibile ricucire se lo augura il Presidente Eugenio Giani, infatti senza la costola di Italia Viva la maggioranza che lo sostiene cesserebbe di esistere, anche se sembra si sia ormai generata una frattura tra Pd e Iv talmente profonda che in Toscana stia scontando, più che altrove, le scorie delle scelte prese per le ultime elezioni.

“Italia Viva sta in maggioranza se vengono rispettati gli impegni assunti, che stanno però venendo a mancare. Giani sta decidendo un percorso autonomo, faremo le nostre valutazioni in modo trasparente, ci sarà un confronto per capire se proseguire questa esperienza di governo congiunta” ancora Scaramelli.



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