Tari, il sindaco di Gaiole contrario al nuovo metodo di calcolo Arera imposto ai Comuni

Michele Pescini: “La Tari, oggi, penalizza le famiglie più numerose e bisognose. Si deve ritornare al reddito come punto di riferimento per il calcolo delle imposte”

Di Redazione | 30 Giugno 2022 alle 18:30

Stanno per essere recapitate in questi giorni le bollette della Tari a Gaiole in Chianti e per alcune famiglie ci saranno degli aumenti, che sono particolarmente evidenti nei nuclei familiari più numerosi, come spiega il sindaco Michele Pescini, a causa del nuovo metodo di calcolo introdotto da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, garante che a livello nazionale regola il mercato dell’energia elettrica, del gas, del servizio idrico e ambientale. Il sindaco Michele Pescini riconosce i grandi limiti di questo nuovo metodo di calcolo delle tariffe che crea una tassa penalizzante per le famiglie più bisognose, aumentando le disuguaglianze.

“L’articolo 53 della Costituzione Italiana – spiega il sindaco Michele Pescini –  stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. In altre parole le tasse dovrebbero essere proporzionali al reddito. Il nuovo sistema di calcolo di Arera viola di fatto questo principio facendo pagare in base alla produzione di rifiuti –  tra l’altro ad oggi presunta e non puntualmente misurata – senza fare distinguo sul reddito delle famiglie, ed eliminando totalmente il concetto di solidarietà. Sarebbe necessario invece ritornare al reddito come punto di riferimento per il calcolo delle imposte ed investire molto di più nell’informazione e nell’educazione della comunità sul corretto conferimento dei rifiuti. L’ormai nota tendenza all’imposizione ha dimostrato le sue debolezze, come testimoniano gli abbandoni di rifiuti in drammatico aumento.”

“Il Pef 2022 del Comune di Gaiole in Chianti – prosegue il sindaco Michele Pescini – approvato recentemente dal Consiglio comunale, prevede per l’amministrazione una spesa complessiva leggermente più alta rispetto all’anno precedente. Parliamo di un aumento del 2,3% che, se fosse stato possibile spalmare tra tutte le utenze sarebbe stato impercettibile, anche perché, grazie ai residui delle risorse straordinarie legate al Covid, il Comune ha potuto destinare ulteriori 30mila euro del proprio bilancio alla gestione dei rifiuti per ridurre gli effetti degli aumenti in bolletta”.

“Tuttavia, – sottolinea ancora il sindaco – a causa del nuovo metodo di calcolo delle tariffe introdotto da Arera (a cui sono obbligati ad attenersi scrupolosamente i Comuni, con margini di manovra meno che minimi), per alcune famiglie arriveranno aumenti anche superiori al 20%. Arera ha infatti cambiato i coefficienti utilizzati sino all’anno scorso, ribaltando  la proporzione tra costi fissi e variabili a favore di questi ultimi, con l’obiettivo di tendere verso una tariffazione ‘puntuale’, ovvero più rifiuti produci, più paghi. Questo concetto che in linea di principio potrebbe sembrare corretto, crea in realtà delle evidenti disuguaglianze, perché viene dato meno peso al coefficiente che riguarda i metri quadrati dell’abitazione e molto più peso al numero di componenti del nucleo familiare. Significa che il proprietario di una casa grande in cui vive una sola persona riceverà una tari proporzionalmente più bassa rispetto all’anno scorso, mentre chi ha la casa piccola ma una famiglia numerosa registrerà un sensibile aumento”.



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