Colle, che impatto ambientale avrebbe la centrale idroelettrica? La parola all'esperto

Il professore di ecologia all'Università di Siena Claudio Leonzio dice la sua sul potenziale impatto ambientale del Tubone, denunciando soprattutto le emergenze di carattere naturalistico

Di Redazione | 14 Febbraio 2024 alle 11:00

Quello della centrale idroelettrica sul fiume Elsa, ormai è un caso conclamato e non solo a Colle Val d’Elsa. Claudio Leonzio, già professore ordinario di ecologia all’Università di Siena ( e facente parte del Coordinamento Salviamo l’Elsa), nonché ex presidente del Parco Fluviale dell’Elsa ed ex Assessore dell’Assetto del Territorio di Colle Val d’Elsa, ha denunciato soprattutto le emergenze di carattere naturalistico, che causerebbe la realizzazione della centrale idroelettrica. Così il prof. Leonzio: “I vecchi dati sulla portata dell’acqua non sono attuali. Le portate attuali sono diminuite a causa dei cambiamenti climatici. Con il Tubone si toglierebbe in aggiunta il 50 % della portata. Quindi si andrebbe a impattare pesantemente su tutti gli habitat particolarmente interessanti e censiti dall’Università di Siena, insieme ad altre specie di interesse comunitario. Tutto questo è un patrimonio conservato gelosamente nel corso del tempo.

Il parco fluviale dell’Elsa è un’area naturale protetta di interesse locale. Il sentiero è utilizzato dal punto di vista didattico, scolastico, collettivo, escursionistico (il percorso rientra nel celebre percorso della Via Francigena)”. Dunque dalle parole del professore Leonzio emerge che il “Tubone” avrebbe un impatto assai grave sull’ecosistema del fiume, che è ricco di habitat rari e di variegata biodiversità (riconosciuta dall’Università di Siena). In più il Parco Fluviale, oltre ad essere un ambiente protetto dal punto di vista naturale, è anche un luogo di attrazione turistica, molto conosciuta, e di fruizione collettiva.



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