Confartigianato Toscana: "No all’unica cessione del credito da bonus edilizia"

In Toscana sta per concludersi la consegna delle lettere con il Manifesto per il No ai vertici delle istituzioni locali, ai parlamentari e ai prefetti

Di Redazione | 13 Febbraio 2022 alle 17:00

Confartigianato Toscana si mobilita insieme alle federazioni provinciali per diffondere il Manifesto per il No alla sola cessione del credito relativo ai bonus edilizia e riqualificazione energetica. Il documento elenca dieci motivi per correggere l’articolo 28 del Decreto Sostegni ter che ha modificato la normativa sulle agevolazioni fiscali legate ai lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica in corso nelle abitazioni di milioni di famiglie. Un’azione collettiva promossa dalla Confederazione su tutto il territorio nazionale che ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni a chiedere al Governo chiarezza sulle norme che regolano i bonus sui lavori edili nell’interesse dei cittadini e delle imprese. In Toscana sta per concludersi la consegna delle lettere con il Manifesto ai vertici delle istituzioni locali, ai parlamentari e ai prefetti.

Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Toscana, esprime grande preoccupazione : “ Nella nostra Regione la modifica della norma sui bonus ha causato incertezza e rallentamento nelle commesse per tante imprese del settore edile e nelle filiere collegate come quelle dell’impiantistica, dei trasporti, della meccanica, le forniture di materiali e imballaggi. Le istituzioni devono capire che si rischia di danneggiare un comparto di eccellenza, quello dell’edilizia, che in Toscana conta 35.124 imprese che danno lavoro a 87.397 addetti. Tutte le nostre associazioni territoriali si sono mosse scrivendo lettere ai prefetti che, come rappresentanti a livello locale del Governo, possono attivarsi per chiedere che le norme vengano rapidamente riviste e modificate. E’ fondamentale evitare le frodi ed il riciclaggio – continua il presidente regionale – ma così si rischia il blocco dei cantieri, danni alle famiglie, crisi di liquidità per le piccole imprese. Noi chiediamo di introdurre almeno due cessioni dei crediti fiscali verso tutti i soggetti e cessioni plurime nei confronti di soggetti istituzionali, come gli intermediari finanziari iscritti ai relativi albi “ conclude Luca Giusti.



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