Falsi assicuratori ed operatori bancari, Carabinieri smascherano due truffe nel senese

Un giovane colligiano si affida a un'assicurazione online, paga il preventivo ma non riceve i documenti. Un ragazzo di Sovicille, scoprendo la carta bloccata, è gabbato da una falsa operatrice bancaria che lo induce a pagare 1000 euro per sbloccarla. Due denunce

Di Redazione | 25 Ottobre 2022 alle 10:30

Nuove truffe sono state smascherate dalle forze dell’ordine nel senese. Due i denunciati: un primo caso riguarda un 20enne di Colle di Val d’Elsa che in cerca di polizza auto su un sito internet, ricevuto il preventivo ed effettuato il pagamento tramite una prepagata fornita dal presunto assicuratore, dopo tempo non ha ricevuto alcuna documentazione, risultando impossibilitato anche a ricontattare il finto assicuratore.

Si è così rivolto ai Carabineri colligiani che hanno fatto scattare immediate indagini, risultate difficoltose  poiché il presunto assicuratore utilizzava vari accorgimenti per eludere il suo rintraccio ed identificazione. Nonostante ciò, l’attività investigativa  degli uomini dell’Arma ha permesso di individuare il presunto autore della truffa che è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Siena

Il secondo episodio è avvenuto a Sovicille, dove i Carabinieri hanno denunciato un 25enne di Torino indiziato di truffa. Un giovane del posto, nei giorni scorsi, si era rivolto ai militari denunciando di essersi accorto di avere la propria carta di pagamento bloccata, di aver richiesto all’istituto di credito l’invio di una nuova carta e, nel frattempo, di  essere stato contattato telefonicamente da una interlocutrice. La donna, dopo essersi presentata come operatrice dell’istituto di credito, lo aveva invitato ad effettuare un pagamento da mille euro, quale somma necessaria per l’emissione e l’attivazione della nuova carta, fornendo al ragazzo i dati per effettuare il pagamento. Il giovane è caduto nel tranello ma l’ha capito solo dopo aver pagato la somma, ma le indagini dei Carabinieri hanno permesso di individuare l’autore della truffa.

“I Carabinieri hanno constatato che si tratta di un modus operandi piuttosto frequente, utilizzato spesso anche da altri truffatori che, sebbene possa apparire come facilmente riconoscibile ai più, continua a mietere vittime in tutto il territorio nazionale – è la nota dei militari dell’Arma – I truffatori telefonici, infatti, così come quelli che utilizzano la tecnica del phishing la quale è un modello di frode informatica che ha l’obiettivo di sottrarre dati sensibili fingendosi affidabili tipo codici e password e nei casi peggiori,  anche dati di pagamento come carte di credito e conti correnti, contano sulla scarsa attenzione dell’utente oppure sulla sua difficoltà nell’accorgersi del pericolo. Prendendo spunto proprio dal fatto che il termine phishing deriva dal termine inglese fishing, che vuol dire pesca, i truffatori di questo tipo lanciano un’ampia rete nella quale ritengono che sicuramente qualcuno, anche per la legge dei grandi numeri,  vi scivolerà. Ecco perché è indispensabile conoscere le principali caratteristiche di queste truffe per non cadere nella “rete”. I reati predatori e contro la fede pubblica continuano a rappresentare fenomeni criminali molto sentiti dai cittadini, in  particolar modo gli anziani, che vivono con apprensione la consumazione di tali crimini”.



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