"Giusti fra le Nazioni", la targa commemorativa di Dario e Paolo Neri

Presente alla cerimonia anche la Contrada Capitana dell’Onda che ha donato lo zucchino di Giuseppe Gentili detto Ciancone a Paolo Neri in segno di ricordo del padre Dario, capitano vittorioso della contrada di Malborghetto

Di Redazione | 23 Maggio 2022 alle 20:00

Lo spettro della guerra e delle persecuzioni razziali sono ancora vive nei ricordi di chi al tempo era bambino e ricorda, forse come se fosse un gioco, i giorni dei bombardamenti e delle fughe. I racconti sono quelli di Paolo Neri, i ricordi quelli della sua infanzia quando la sua famiglia accolse degli ebrei e li nascose a Campriano, la tenuta di famiglia, nelle campagne di Murlo.

Era il 23 gennaio del 1944 e Siena conobbe il primo bombardamento. La famiglia Neri decise di scappare in campagna. I primi ricordi di Paolo Neri, bambino di sette anni, sono quelli di una giornata di pioggia quando a bordo di due calessi arrivarono cinque persone con una lettera del pievano di Lucignano d’Arbia, don Riccardo Sprugnoli. Era una famiglia ebrea e fu nascosta nell’appartamento adiacente la canonica di Campriano.

Finita la guerra la Paolo e Dario Neri, nonno e padre di Paolo Neri, furono riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” per il coraggio di ospitare ebrei nella propria casa. Ieri a Campriano si è tenuta una cerimonia, alla presenza delle autorità, in memoria di quei mesi terribili.

Presente alla cerimonia anche la Contrada Capitana dell’Onda che ha donato lo zucchino di Giuseppe Gentili detto Ciancone a Paolo Neri in segno di ricordo del padre Dario, capitano vittorioso della contrada di Malborghetto.



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