Si pensa alla riconversione per riportarli alla origine identitaria, a memoria della storia di accoglienza e cura
Il Comune sta studiando la possibilità di riconvertire alcuni spazi dell’antico Spedale del Santa Maria della Scala per riportarli alla sua origine identitaria, a memoria perenne di quello che il Santa Maria ha rappresentato nella storia della cura e dell’accoglienza.
E’ il piano annunciato ieri in Consiglio comunale dal sindaco De Mossi, nel rispondere a Cerretani (In Campo) sulla mancata nomina di un assessore alla cultura. De Mossi ha elencato i risultati fin qui raggiunti: dal progetto per un’Accademia delle Belle Arti, al contributo di 200mila euro alla Fondazione Siena Jazz per la realizzazione del diploma biennale di specializzazione; dalla programmazione di mostre, fino alla fine dell’anno, nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico al calendario di appuntamenti da tenersi nella Galleria di Palazzo Patrizi. In parallelo è stato terminato l’allestimento della Sala congressi “Italo Calvino” nel Complesso museale S. Maria della Scala e, sempre per il S. Maria della Scala, i tecnici sono al lavoro per adeguarlo alla normativa antincendio, così da permettere maggiori ingressi e un consistente incremento della bigliettazione. Oltre a completare i programmi in itinere l’attenzione dell’amministrazione, di concerto con la Commissione consiliare Sanità,