Marco Paganini aveva solo 25 anni quando nel 1990, la tragedia all’ippodromo di Grosseto, lo ha portato al coma irreversibile e alla morte nella sua Siena
In sella a Massimina, il giovane fantino era impegnato nel Premio Mulina quando a soli 300 metri dal traguardo, ha cercato un varco alla corda; urtando però un altro purosangue, ha perso l’ equilibrio ed è caduto sulla pista. Mentre cercava di rialzarsi è stato poi violentemente colpito alla testa da uno zoccolo alla testa. Immediatamente trasportato all’ ospedale senese il fantino fu sottoposto a un delicatissimo e disperato intervento chirurgico al cervello nel tentativo di rimuovere l’ematoma. Le sue condizioni erano disperate: encefalogramma piatto e infarto cerebrale. Da subito si era capito che aveva pochissime possibilità di farcela e dopo 3 giorni, la prematura dipartita
Nato a Siena, Paganini ha cominciato a montare in Toscana dall’allenatore Antonio Colella e subito dopo si è trasferito all’ ippodromo romano delle Capannelle dove è diventato il primo fantino della Cieffedi, la più prestigiosa scuderia italiana.
La città di Siena ricorda il fantino con l’intitolazione dell’ippodromo di Pian delle Fornaci dal 1 maggio 2016.