Mps, Di Marcello (Fisac Cgil): "Necessarie nuove assunzioni"

Il sindacalista alla vigilia della presentazione dei dati 2023 di Rocca Salimbeni

Di Cristian Lamorte | 5 Febbraio 2024 alle 18:00

Mentre analisti e azionisti tornano a gioire dopo 13 anni per il probabile ritorno al dividendo di Banca Monte dei Paschi, i dipendenti di Rocca Salimbeni puntano il dito contro chi annovera il merito dei risultati all’amministratore delegato e ai vertici, dimenticandosi il sacrificio dei tanti montepaschini.

“Mi preme sottolineare che quei risultati non possono essere attribuiti esclusivamente all’Amministratore Delegato o al management della banca come invece vedo fare negli ultimi mesi – sottolinea Federico Di Marcello della Fisac Cgil Gruppo Mps -. Al contrario qualunque sia l’entità dell’utile, devono essere riconosciuti il grande lavoro ed il merito di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”.

E se la banca sembra navigare adesso in acque tranquille dopo anni di turbolenze, grazie anche e soprattutto alla vendita da parte del Ministero del Tesoro del 25% del capitale azionario nel novembre scorso, i sindacati non dimenticano quanto accaduto esattamente un anno prima. Ossia l’esodo di 4200 dipendenti. Ed ora invocano il ritorno alle assunzioni.

“Dopo gli accordi raggiunti lo scorso 7 agosto riguardanti welfare, riconoscimenti economici e progressioni di carriera – prosegue Di Marcello -, è sicuramente giunto il momento di dare ai lavoratori un ulteriore messaggio di positività come nuove assunzioni o investimenti in tecnologia che aiutino nell’operatività quotidiana. Segnali in questa direzione darebbero un segno tangibile non solo ai dipendenti ma anche al mercato perché una banca che funziona, una banca che guadagna, che crea lavoro e crea valore, si configura in maniera evidente come una banca che ha un futuro”.

In ultima istanza la chiusura di oltre 50 filiali che ha provocato una disorganizzazione interna. Ed anche in questo caso la parola d’ordine torna ad essere nuove assunzioni.

“La principale problematica è quella degli organici che non è omogenea, sicuramente è necessario a procedere a nuove assunzioni, le stiamo chiedendo da tempo e speriamo che arrivino”

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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