"Parole in cammino", pace e dialogo i termini chiave della VII edizione al via oggi a Siena

Il Festival si tiene a Siena da oggi al 6 aprile e a Firenze dall’11 al 13 aprile 2024 con un programma ricco di interventi

Di Redazione | 3 Aprile 2024 alle 18:00

Parole in camminoIl Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia – VII edizione a Siena, III edizione a Firenze – è stato presentato oggi a Siena nell’Aula Magna Virginia Wolf dell’Università per Stranieri di Siena alla presenza delle Autorità e del Direttore Artistico della manifestazione Massimo Arcangeli.

Il Festival si tiene a Siena da oggi al 6 aprile e a Firenze dall’11 al 13 aprile 2024 con un programma ricco di interventi spostandosi tra varie sedi istituzionali nelle due città, passando anche per le Scuole, le verre protagoniste e coinvolte da tutta Italia con laboratori, approfondimenti, incontri e premi.

Le tematiche di questa edizione sono: Linguaggio “ampio” (o inclusivo), Ecologia e diversità linguistica, Linguaggi giovani, I linguaggi della politica fra passato e presente, Le parole dello sport, Le parole e l’ambiente.

La parola è il simbolo della comunicazione, dell’inclusione, della comprensione. E non poteva che essere l’aula magna dell’Università per Stranieri ad ospitare il ritorno del Festival Parole in Cammino che, partito da Siena nel 2017, vi fa ritorno per la sua settimana edizione.

Nel saluto iniziale il rettore UniStraSi Tomaso Montanari ha sottolineato quale sia il ruolo delle università “un laboratorio della società multiculturale in cui la lingua la lingua è il primo elemento di integrazione”. La parola chiave della mattinata è stata Pace, ma anche Dialogo. Parole usate anche dalla sindaca Nicoletta Fabio intervenuta anche lei per i saluti di rito.
“Le parole devono ritrovare la loro funzione iniziale, quella del dialogo, soprattutto nel linguaggio politico – ha detto la prima cittadina – che invece spesso è caratterizzato da battibecchi e monologhi autoreferenziali”.

Una nota da non sottovalutare quella fatta dal Rettore di UniSi Roberto Di Pietra sulla lingua italiana: “La lingua italiana debba servire per confrontarsi in pace con chi dal resto del mondo viene a vivere in Italia. La ricerca e le pubblicazioni universitarie sono tutte in lingua inglese, ma quella italiana dovrebbe essere la lingua portante per la nostra ricerca”.

Infine l’intervento dell’onorando priore della contrada della Chiocciola Marco Grandi, che ospiterà uno degli eventi del Festival con Marino Bartoletti: “Le contrade devono aprirsi al mondo rafforzando così la propria identità”.



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