Pian delle Fornaci, Associazione cavallai: "Troppe criticità per partecipare al bando"

L'Associazione ha spiegato in una lettera al sindaco i motivi della mancata partecipazione e conferma la volontà di dialogo con l'amministrazione

Di Redazione | 17 Maggio 2024 alle 9:00

Il bando per l’assegnazione del galoppatoio di Pian delle Fornaci è andato deserto. Nonostante tre sopralluoghi da parte di soggetti interessati nessuno ha deciso di presentarsi. Tra questi l’Associazione proprietari, allenatori e allevatori cavalli da Palio che, dopo alcuni giorni dalla scadenza del bando, precisa le motivazioni per cui ha deciso di non partecipare.

Il tema è stato protagonista della trasmissione Aspettando il Palio (qui il link), dove Simone Pistolesi, membro dell’associazione ha affermato: “Il bando è complesso, comprende anche immobili come se la struttura fosse un ippodromo quando non lo è. Abbiamo fatto il sopralluogo, abbiamo trovato una situazione critica, ci sono lavori e manutenzioni da fare ed il bando è inoltre solo per cinque anni. Volevamo prendere la struttura per apportare migliorie, anche per i fantini che già sono presenti con i loro cavalli, e poi unendo altre attività per il percorso dei cavalli da Palio. Tra queste l’idea di una seconda pista o una rivisitazione di quella interna con un terreno per tutto l’anno. Purtroppo non è possibile a queste condizioni”.

A confermare le intenzioni dell’Associazione è anche il presidente Osvaldo Costa.
“Abbiamo fatto un sopralluogo con la volontà di partecipare al bando con la collaborazione di un altro ente, dato che non potevamo partecipare da soli come associazione. Ciò che è emerso evidenza dei costi importanti, superiori alle entrate, con molte criticità da affrontare. Abbiamo dovuto rinunciare. Nello stesso giorno in cui è scaduto il bando abbiamo mandato una lettera al sindaco spiegando i motivi della mancata partecipazione e abbiamo confermato la nostra disponibilità ad un colloquio futuro”.

Adesso il futuro di Pian delle Fornaci torna nelle mani nel comune che dovrà decidere come procedere. “Il Comune deciderà i prossimi passi, può anche non modificare il bando e scegliere di dare un incarico privato. In ogni caso speriamo in un dialogo su questo tema, che credo sia fondamentale condividere in futuro anche con le contrade. Sicuramente è necessario tornare a parlare del protocollo e delle strutture a disposizione”.



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