Processo Quercia delle Checche: si discute il ricorso dell'ex sindaco di Pienza

Di Redazione | 23 Gennaio 2020 alle 18:34

Fabrizio Fè e un dirigente del Comune sono stati condannati per aver omesso interventi necessari alla conservazione della pianta monumentale

Questa mattinasi è tenuto di fronte al giudice Spina presso il Tribunale di Siena la seconda udienza relativa al ricorso presentato avverso alla condanna penale inflitta dal Tribunale di Siena in data 24 maggio 2019 all’ex sindaco di Pienza Fabrizio Fè e al responsabile dell’area tecnica Riccardo Fè, per il caso riguardante la Quercia delle Checche. La condanna ha riguardato le omissioni per non aver adottato gli interventi necessari per la sicurezza e la conservazione della una bellezza naturale costituita dalla pianta monumentale, pur essendo gravati dal relativo obbligo giuridico.

In occasione della prima udienza del 19 settembre 2019 è stata presentata costituzione di parte civile da parte dell’avvocatessa Catia Buiarelli in rappresentanza dell’Associazione Italia Nostra, in qualità di associazione ambientalista legittimata a livello nazionale e capofila delle associazioni e dei gruppi che dal 2014 si sono poste a salvaguardia dell’albero secolare della Val d’Orcia, unitamente a Sos Quercia delle Checche, Legambiente Terra e Pace, Club Unesco Siena. Il Pubblico Ministero nell’udienza del 19 settembre ha inoltre prodotto l’elenco dei propri testimoni, periti e consulenti tecnici, tra i quali compare una figura centrale per la storia della Quercia delle Checche, l’agronomo noto a livello internazionale e massimo esperto di Monumentali in Italia e in Europa dott. Daniele Zanzi che produsse nel marzo 2015, su incarico del Comune di Pienza, la Relazione sullo stato di salute della Quercia a seguito del crollo della prima branca nell’agosto 2014, indicando gli interventi di somma urgenza che il Comune di Pienza doveva porre in essere per tutelare l’albero da ulteriori crolli data la perdita di equilibrio statico sopraggiunta dopo l’episodio del 14 agosto 2014, tra qui inderogabile l’apposizione di sostegni dinamici e cavi aerei atti a scongiurare ulteriori crolli prevedibili in assenza di interventi proprio a causa della perdita di staticità della pianta secolare.

Alll’udienza di questa mattina sono stati inoltre convocati in qualità di testimoni l’allora portavoce e coordinatrice dei gruppo di intervento locale SOS Quercia delle Checche Nicoletta Innocenti, oggi presidente dell’Associazione Opera Val d’Orcia nata a seguito dell’esperienza maturata con la Monumentale della Val d’Orcia e oggi associazione di riferimento per l’area del senese di problemi ambientalistici. L’Associazione Opera Val d’Orcia si occupa oggi anche di educazione ambientale con le scuole e segue, sempre a scopo volontaristico, da quasi 5 anni la manutenzione dell’area dove ricade la pianta.

Inoltre è stato convocato dal Pubblico Ministero il Tenente Colonnello Alessio Brogi, Comandante del Nucleo Investigativo della Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Forestali di Siena che condusse le indagini all’epoca dei fatti, oggi assente. Sono inoltre stati sentiti in qualità di testi indicati dalla difesa dell’ex sindaco e del tecnico comunale Maria Alice Fiordiponti segretario comunale e Alessandro Goracci figura tecnica del Comune di Pienza.  E’ stata fissata nuova udienza per il 13 Marzo per l’esame degli imputati e per la deposizione del Tenente Colonnello Alessio Brogi, oggi assente e successiva udienza del 23 Marzo per audizione dei testi di parte e conclusioni.



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